L'Ue ritira la procedura d'infrazione dopo che il Governo ha varato la "manovrina" per il riassetto dei conti
Nel primo pomeriggio di mercoledì, Moscovici ha dichiarato che la Commissione europea ha annunciato che l'ipotesi di una procedura d'infrazione per debito eccessivo nei confronti dell'Italia è stata ritirata, poiché non è più necessaria.
Per quale motivo?
Perché il Governo ha riconosciuto la correttezza delle pretese di Bruxelles e lunedì, nel Consiglio dei Ministri n. 64, ha effettuato un assestamento di bilancio mettendo in atto una serie di misure per contenere il debito pubblico. Tra queste l'utilizzo di 1,5 miliardi di risparmi derivanti dalle minori richieste per quota 100 e reddito di cittadinanza.
In base a quanto dichiarato dal Governo italiano, con i nuovi interventi effettuati il deficit di quest'anno sarà di 7 miliardi inferiore rispetto a quanto invece era stato annunciato ad aprile, riassestandosi sulla quota del 2,04% concordata alla fine dello scorso anno.
Che cosa è accaduto? Che il Governo del cambiamento, proprio come alcuni mesi fa, dopo aver fatto dichiarazioni da spaccamontagne per soddisfare la propaganda degli sprovveduti che lo sostengono, cercando di nascondersi per la vergogna si è calato braghe ed è andato in mutande e con il cappello in mano a Bruxelles a pietire misericordia alla Commissione e agli altri Stati, che gli hanno detto come sistemare i conti.
Questi i fatti non certo esaltanti per i rappresentanti del cambiamento che, a totale sprezzo del ridicolo, fanno finta di averla vinta, come ci spiega l'assurda dichiarazione di Luigi Di Maio:
"Volevo fare le mie congratulazioni al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il lavoro svolto ai tavoli europei. È stata evitata una procedura di infrazione che sarebbe potuta ricadere sul Paese, per colpa del Pd [in che senso? ndr]. L'Italia non la meritava e l'annuncio di oggi rende giustizia all'Italia e a questo governo".
La dichiarazione sopra riportata, purtroppo, non è uno scherzo... è vera, riportata così come Di Maio l'ha scritta.