La rigida fermezza del Governo del cambiamento, che aveva assicurato che nessun passo indietro sarebbe stato fatto rispetto ai diktat di Bruxelles, è evaporata nella proposta avanzata già nel pomeriggio alla Commissione Ue. 

Proposta con cui Conte ha comunicato a Juncker e ai suoi commissari la volontà da parte dell'Italia di abbassare il rapporto deficit/Pil per il 2019 dal valore fissato inizialmente al 2,4% a quello del 2,04%.

Riusciranno così i nostri eroi del cambiamento ad evitare la procedura d'infrazione annunciata dalla Commissione Ue?

Conte, al termine del faccia a faccia con Juncker, ha dichiarato che "dal 2,4 di saldo finale siamo potuti scendere a 2,04", aggiungendo però che le misure cardine della legge di Bilancio, reddito di cittadinanza e quota 100, saranno implementate con importi e platee invariate (anche se tali dati finora sono in gran parte sconosciuti), potendo risparmiare su alcune voci di cui il premier però non ha fornito spiegazioni.

In pratica, è la manovra dei miracoli, considerando che si continuano a diminuire le risorse, mantenendo inalterati obbiettivi e stime, con una crescita del Pil per il 2019 che il Governo ha indicato all'1,5%.

Conte si è detto fiducioso che il negoziato con l'Ue, che continuerà nelle prossime ore, si possa concludere con una soluzione condivisa, aggiungendo addirittura che la crescita dell'Italia "sarà superiore alle nostre stime!"

Per la Commissione Ue le dichiarazioni in merito arrivano da una portavoce e sono state rilasciate subito dopo la conclusione dell'incontro, avvenuto nel pomeriggio a Bruxelles, tra Conte e Juncker: "Il presidente ha ascoltato attentamente il premier Conte e le argomentazioni che ha presentato. Si è registrato un buon progresso. La Commissione Ue valuterà adesso le proposte ricevute questo pomeriggio. Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni."

Nel frattempo, si deduce che i lavori al Senato per l'approvazione in seconda lettura della "manovra del popolo" saranno pertanto rimandati alla prossima settimana, in attesa del parere della Commissione.