Il dato congiunturale del commercio al dettaglio rilevato dall'Istat a marzo è rimasto invariato rispetto al mese precedente per quanto riguarda il  valore delle vendite mentre quello relativo al volume indica un calo del -0,3%. Le vendite in valore sono stazionarie sia per i beni alimentari sia per i beni non alimentari mentre le vendite in volume sono in diminuzione per entrambi i settori (rispettivamente -0,7% e -0,1%).


Nel primo trimestre 2023, rispetto agli ultimi tre mesi del 2022, le vendite al dettaglio crescono in valore (+1,9%) e calano in volume (-0,1%). Le vendite dei beni alimentari sono in aumento in valore (+2,3%) e non subiscono variazioni in volume, quelle dei beni non alimentari crescono in valore (+1,5%) e diminuiscono leggermente in volume (-0,1%).

Pertanto,  la flessione dei volumi, dovuta soprattutto all’andamento delle vendite dei beni alimentari, fa capire quanto incida l'andamento dell'inflazione


Ad ulteriore conferma, su base tendenziale, rispetto a marzo 2022, le vendite al dettaglio aumentano del +5,8% in valore e registrano un calo in volume del -2,9%. Si registrano andamenti di segno analogo sia per le vendite dei beni alimentari (+7,7% in valore e -4,9% in volume), sia per quelle dei beni non alimentari (+4,1% in valore e -1,3% in volume).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-2,0%). Gli aumenti maggiori riguardano Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+8,4%) e Prodotti di profumeria, cura della persona (+8,3%).


Rispetto a marzo dello scorso anno, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per tutte le forme di vendita: la grande distribuzione (+7,8%), le imprese operanti su piccole superfici (+3,5%), le vendite al di fuori dei negozi (+4,6%) e il commercio elettronico (+10,3%).