E’ notizia recente che il tecnico del Tesoro ha rimandato al mittente l’elenco delle opere urgenti da realizzare utilizzando il “modello Genova” enumerando dei validi motivi per rifiutare l’autorizzazione. La gara di appalto si basa su una cifra calcolata su di un progetto di massima.

Quando l’appalto viene aggiudicato se gli altri concorrenti non sono d’accordo possono contestarne la legittimità nelle sedi competenti e i tempi si allungano di molto inoltre la legge prevede che l’appaltatore può subappaltare l’esecuzione dell’opera ovviamente a prezzo inferiore e, a sua volta, il subappaltatore può subappaltare con il risultato che il manufatto viene realizzato “in economia”: maggiore è il numero dei subappalti, minore è il valore dell’opera finita ma il committente paga il prezzo pieno contenuto nel contratto: come mai tale situazione non è considerata una violazione contrattuale in quanto la qualità non corrisponde al prezzo pagato?

Occorre vietare per legge il subappalto non solo per salvaguardare la qualità dell’opera ma evitare il subentro della criminalità organizzata attraverso tale meccanismo.

Il ministero del Tesoro retto da Roberto Gualtieri tramite il suo ragioniere generale Biaggio Mazzotta ha confutato il programma delle grandi opere da eseguire urgentemente utilizzando commissari ad hoc che agiscono con ampie deroghe (hanno solo l’obbligo di rispettare le norme antimafia, penali e altre poche disposizioni) per l’eccessivo numero e in quanto sostanzialmente è un mero elenco, testualmente: “(….) privo di alcuna indicazione circa il livello progettuale e gli aspetti finanziari dei singoli interventi (costo, coperture e fonti di finanziamento) né fornisce alcun elemento informativo atto a giustificare la necessità di procedere alla nomina di un commissario straordinario. Inoltre non sono indicati i CUP degli interventi come espressamente previsto dalle norme”.

I CUP sono i codici identificativi di un progetto d’investimento pubblico, servono per monitorare se le opere in elenco possono essere commissariate in quanto contengono i motivi economici e tecnici che giustificano la procedura d’urgenza.

Il decreto “Semplificazioni” è esplicito nello stabilire le condizioni per l’affidamento dell’opera ad un commissario straordinario infatti indica opere: “con un elevato grado di complessità progettuale”, “particolare difficoltà esecutiva o attuativa” e “complessità delle procedure tecnico-amministrative”. Inoltre “si esprime contrarietà” in quanto “(….) tra le opere da commissariare sono inseriti interventi, quali quelli proposti dal ministero dell’Interno che, oltre ad essere di modesta entità, trattandosi per lo più di ristrutturazioni di immobili sede di caserme e commissariati, non rientrano nel perimetro di applicazione della norma, non rivestendo carattere strategico”.

Viene sottolineato dalla ragioneria generale con energia che: “La nomina di un commissario straordinario determina oneri connessi al compenso e all’eventuale supporto tecnico-amministrativo che gravano sul quadro economico dell’opera sottraendo risorse destinate alla sua realizzazione”.

Evidentemente il ministro per le Infrastrutture De Micheli non considera il grado di criticità economica in cui versa lo Stato attualmente.  

La normativa in materia prevede la nomina di un commissario straordinario esclusivamente per opere di rilevanza strategica: l’inserimento di ristrutturazioni di caserme e commissariati nell’elenco dimostra che si vuole mantenere in vita un passato che ha portato alla bancarotta lo Stato.

Occorre avere il coraggio di fare “tabula rasa” delle normative che finora hanno favorito un Gota di imprese che hanno gestito a loro comodo e senza rischi gli appalti pubblici delegando alla catena di subappaltatori la realizzazione materiale di quanto commissionato. Quanto sopra lamentato con energia dal ministero del Tesoro fa emergere i criteri utilizzati finora: si omettono tutti gli elementi essenziali per qualificare un’opera pubblica e disciplinarla di conseguenza.

Come si può stabilire costi, tempi di realizzazione e finanziamenti se non si dispone di una progettualità?  In Italia il problema fondamentale è la qualità etica di coloro che decidono e di coloro che vengono incaricati: è necessario disporre di persone competenti ed oneste che facciano l’interesse dei cittadini e, sarebbe ora che anche i cittadini incominciassero a comportarsi seriamente nel loro quotidiano.