A leggere i provvedimenti della fase 2 dell'emergenza Covid, in merito alla possibilità di andare a trovare i congiunti, "concessa" nel dpcm del 26 aprile, vengono in mente alcuni versi di Jacopo Ferretti per la Cenerentola di Rossini:

Quel ch'è padre, non è padre... 
Onde poi le due sorelle...
Era vedova mia madre...
Ma fu madre ancor di quelle...
Questo padre pien d'orgoglio...
Sta' a vedere che m'imbroglio?

È infatti possibile imbrogliarsi per stabilire chi siano i congiunti a cui sia consentito andare a far visita. Fino a ieri un viceministro includeva nell'elenco pure gli amici, purché veri, salvo poi essere smentito nelle ultime ore. Inoltre, quante volte è possibile far visita? Come? Deve esistere un motivo? A queste e ad altre numerose domande è possibile "non" trovare risposta nel testo del dpcm e nelle pagine di "domande e risposte" pubblicate dal Governo per spiegarne i contenuti. 

A dire il vero è impossibile per chiunque, e quindi anche per il Comitato tecnico scientifico che supporta le scelte di Palazzo Chigi, prevedere tutte le esigenze che una emergenza come quella attuale può far ritenere necessarie e giustificate.

Lo spirito della fase 2, criticatissima dalle opposizioni, è quello di verificare quanto, iniziando gradualmente a far circolare le persone, il contagio potrà aumentare, visto che il coronavirus è sempre in circolazione con 2mila nuovi casi ogni 24 ore e visto che un vaccino non è stato ancora trovato, così come una cura efficace.

Se il Governo avesse dovuto comportarsi seguendo una rigorosa linea scientifica, avrebbe dovuto far continuare il lockdown in Lombardia (almeno in metà delle sue provincie) ed in alcune provincie limitrofe di Piemonte ed Emilia Romagna.

Ma non volendo creare tensioni e, probabilmente, anche per ragioni puramente economiche vista l'alta presenza di fabbriche tra Brescia e Bergamo, Palazzo Chigi ha esteso la fase 2 a tutta l'Italia, mettendo però, almeno virtualmente, dei limiti per evitare che gli italiani interpretassero quella del 4 maggio come la data del "liberi tutti".

Per questo, il dpcm di Conte del 26 aprile ha finito per essere in molte parti confuso, forse contraddittorio, e sicuramente persino ridicolo. 

Adesso è possibile andare a trovare i congiunti... nonni, zii, parenti, cugini... e chi più ne ha più ne metta. Ma, beninteso, mantenendo distanza di sicurezza, guanti, mascherina e niente assembramenti. Ma chi controlla che cosa accade nelle case degli italiani?

Tra l'altro, in piccoli paesi le riunioni di famiglia ci sono sempre state anche nelle scorse settimane e, con il bel tempo, pure pranzi e grigliate... mentre i "bimbi" venivano lasciati dai nonni dai genitori che dovevano continuare ad andare al lavoro.

Per questo, va compreso lo spirito del dpcm ed il tentativo di costringere gli italiani, in qualche modo, a limitare i contatti per non far riprendere il contagio. 

Uno "spirito" che i partiti di opposizione fanno finta di non capire perché vedono praterie di opportunità offerte dalla crisi economica causata dalla pandemia. E se vogliono sfruttare tali opportunità, per forza devono strillare il loro disaccordo su ogni scelta fatta dal Governo. 

Quindi, in Italia, siamo costretti ad assistere al ridicolo motivato e persino scusabile del Governo e di chi lo supporta, al ridicolo immotivato e per nulla perdonabile dei partiti di opposizione, di cui fa parte anche la renziana Italia Viva (un partito che si ispira alla memoria di Robert Louis Stevenson). 

Tra l'altro, come tra le righe è stato fatto intendere da molti ministri e dallo stesso premier Conte, nel caso che a metà maggio l'andamento del contagio sia continuato a diminuire, molte delle misure di riapertura previste a giugno verrebbero anticipate.  

Pertanto, ancora un po' di pazienza... non dovrebbe esser difficile capirlo.