L'Istat rivede leggermente al ribasso l'andamento dei prezzi al consumo a maggio 2022 rispetto alla stima di un paio di settimane fa. Naturalmente, non c'è nulla da festeggiare, perché l'inflazione è a un livello che non si registrava da novembre 1990, soprattutto a causa degli elevati aumenti dei prezzi dei Beni energetici che fanno da traino a quelli degli altri comparti merceologici, i cui accresciuti costi di produzione si riverberano sulla fase finale della commercializzazione.
Nel mese di maggio 2022, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento congiunturale del +0,8% su base mensile.
L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,6%), degli Alimentari lavorati (+1,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,2%) e degli Alimentari non lavorati (+1,1%).
L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +2,4% a +3,2% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,9% a +3,6%.
Su base tendenziale, rispetto a maggio 2021, l'aumento è del +6,8% (dal +6% del mese precedente); la stima preliminare era +6,9%.
L'accelerazione dell'inflazione su base tendenziale, dopo il rallentamento di aprile, si deve ai prezzi di diverse tipologie di prodotto e in particolare dei Beni energetici, la cui crescita passa da +39,5% di aprile a +42,6% a causa degli Energetici non regolamentati (da +29,8% a +32,9%; la crescita dei prezzi degli Energetici regolamentati è stabile a +64,3%), dei Beni alimentari (da +6,1% a +7,1%), soprattutto dei Beni alimentari lavorati (da +5,0% a +6,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,4% a +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,1% a +6,0%).
Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +8,7% a +9,7%) sia quelli dei servizi (da +2,1% a +3,1%); rimane stabile, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (-6,6 punti percentuali come ad aprile).
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +5,7% a +6,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +5,8% a +6,7%).
L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,7% per l'indice generale e a +2,4% per la componente di fondo.
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento su base mensile del +0,9% e del +7,3% su base annua (da +6,3% nel mese precedente), confermando la stima preliminare.
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e del 6,8% su base annua.