Il 14 aprile 2023, il Consiglio costituzionale francese - come già annunciato - ha diffuso alle 18 di questo venerdì il suo verdetto sulla riforma delle pensioni, una delle misure più contestate del governo di Emmanuel Macron.

La decisione del Consiglio costituzionale è arrivata dopo mesi di proteste e scioperi che hanno paralizzato il Paese e messo in difficoltà il governo di Elisabeth Borne. Il primo ministro aveva deciso di ricorrere all'articolo 49.3 della Costituzione, che consente di approvare una legge senza il voto del Parlamento, per evitare il rischio di una bocciatura da parte dell'Assemblea Nazionale. Questa scelta aveva scatenato le critiche dell'opposizione che, dopo aver presentato due mozioni di sfiducia entrambe respinte dai deputati, si era rivolta ai giudici costituzionali. 

I giudici hanno convalidato gli elementi essenziali della riforma, tra cui l'aumento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni che, secondo il Governo, mira a garantire l'equilibrio finanziario del sistema pensionistico.

La Corte ha però respinto alcune disposizioni secondarie del progetto di legge, come la creazione di un "indice di anzianità" che avrebbe dovuto incentivare i lavoratori a rimanere più a lungo nel mercato del lavoro. La Corte ha anche bocciato la richiesta di 250 parlamentari dell'opposizione di indire un referendum sulla riforma, ritenendo che non fosse conforme ai requisiti costituzionali.

La decisione del Consiglio costituzionale è stata accolta con soddisfazione dal governo, che ha ribadito la sua volontà di attuare la riforma a partire dalla prossima estate del 2023, con Macron che la promulgherà entro le prossime 48 ore .

La riforma delle pensioni ha l'obiettivo di creare un sistema universale a punti, che sostituisca i 42 regimi esistenti, e di garantire l'equilibrio finanziario del sistema previdenziale francese. Il governo sostiene che la riforma sia necessaria per adeguarsi all'invecchiamento della popolazione e alle nuove forme di lavoro. 

I sindacati e i partiti di opposizione denunciano invece che la riforma sia ingiusta e penalizzi i lavoratori precari e quelli con carriere discontinue e per questo, dopo la sentenza odierna, le proteste in piazza, dopo quelle di giovedì, si stanno riorganizzando in tutta la Francia, mentre a Parigi si registrano i primi incidenti con centinaia di persone che hanno iniziato a convergere sul piazzale dell'Hotel de Ville.



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