Procede la vicenda legata alla volontà di recedere da parte di ArcelorMittal dall'acquisto degli impianti ex Ilva. Procede, sì... ma non in senso positivo per la sopravvivenza stessa della fabbrica e, di conseguenza, degli occupati.

Arcelor Mittal, martedì ha formalmente depositato presso il Tribunale di Milano gli atti e le motivazioni della volontà di recedere dall'accordo firmato. I commissari ex Ilva, entro la settimana, risponderanno con una replica in cui sosterranno la mancanza delle condizioni giuridiche per farlo.

In Parlamento, nel frattempo, la commissione Finanze della Camera ha giudicato inammissibili, perché estranei alla materia trattata, gli emendamenti presentati da Italia Viva e Forza Italia per reintrodurre lo scudo penale per ArcelorMittal.


Quello che però è realmente preoccupante è ciò che viene denunciato dai rappresentanti di Fiom (Cgil) e Fim (Cisl) in relazione a quello che ArcelorMittal sta facendo in questo momento:

"In queste ore si sta decidendo il futuro di migliaia di lavoratori dell'ex Ilva e dei cittadini di Taranto e a farlo non è il governo, bensì la multinazionale. ArcelorMittal ha un unico obiettivo: chiudere la fabbrica e consegnare ai commissari uno stabilimento senza alcuna prospettiva".

Perché i sindacalisti sono convinti di ciò?

Perché a seguito di un sopralluogo dei parchi minerari, hanno verificato che la strategia di ArcelorMittal è quella di chiudere gli impianti di Taranto. Infatti, mentre il minerale per fabbricare acciaio e tenere accesi i forni comincia a scarseggiare, l'azienda, in base a quanto loro risulta, sembra che stia dirottando le navi con le materie prime necessarie a tenere in vita lo stabilimento verso altri siti del gruppo Mittal in Europa.

Senza materie prime, anche i commissari nel caso dovessero tornare alla guida dell'azienda non potrebbero fare nulla, perché sarebbe necessario più di un mese per far arrivare nuove materie prime per mantenere gli impianti in funzione.

Così si conferma quanto già ipotizzato ieri, che l'acquisto dell'ex Ilva da parte di ArcelorMittal è stato solo un piano "diabolico" per eliminare dal mercato dell'acciaio un competitor importante ed acquisirne le quote di mercato.