Keir Starmer, attuale segretario dei laburisti inglesi dopo aver sostituito ad aprile Jeremy Corbyn alla guida del partito, qualche settimana fa lo aveva sospeso, mettendolo in una sorta di limbo in attesa di giudizio. Questo il motivo.

Il mese scorso, la Commissione per l'uguaglianza e i diritti umani (Equality and Human Rights Commission, EHRC) aveva pubblicato un rapporto in cui accusava il Labour di Corbyn di antisemitismo, a causa di dichiarazioni antiebraiche da parte di alcuni membri del partito.

Corbyn, appresa la notizia, l'aveva commentata dicendo che le accuse di antisemitismo erano state esageratamente sovradimensionate dai suoi oppositori. A poche ore da quella dichiarazione, Corbyn venne sospeso da Starmer in attesa che il Labour prendesse una decisione definitiva.

Per quanto riguarda le accuse di antisemitismo, tanto per chiarire, queste non hanno nulla a che vedere con il negazionismo della shoah o con l'antiebraismo, quanto con il fatto che alcuni parlamentari laburisti avevano criticato Israele per quanto sta facendo nei Territori Occupati. Evidentemente, questo per gli ebrei è antisemitismo!

Oggi è arrivata la decisione di Starmer su Corbyn. Il segretario del Labour da una parte doveva accontentare la destra del partito e gli ebrei, dall'altra non doveva scontentare la sinistra Labour e tutto il mondo che gli ruota attorno, come ad esempio i sindacati.

Prima che Starmer comunicasse la sua decisione, suoi emissari avevano cercato di convincere Corbyn a ritrattare i suoi commenti al rapporto della EHRC. Corbyn ha fatto la sua brava dichiarazione, definendola però un chiarimento. 

A questo punto, per non scontentare gli ebrei, Starmer ha cercato di trovare una soluzione all'assurda vicenda dando, come diremmo noi, un colpo al cerchio ed uno alla botte. Così, da una parte ha accontentato la sinistra del partito reintegrando Corbyn, dall'altra lo ha punito con l'espulsione dal gruppo laburista alla Camera dei Comuni.

Formalmente, a Corbyn è stata tolta quella che viene definita "the party whip", un titolo che permette ad un parlamentare di parlare a nome del suo partito. Senza quel titolo, non solo Corbyn rappresenta se stesso e non più il Labour, ma alle prossime elezioni non potrà presentarsi come membro del Labour.

Il presidente che del Consiglio dei Deputati ebrei britannici, Marie van der Zyl, ha detto che Starmer ha preso la decisione giusta, aggiungendo che Corbyn non ha mostrato alcun pentimento ed alcun rimorso "per quello che ha fatto passare alla comunità ebraica".

In pratica, agli ebrei britannici non si può ricordare che Israele è uno Stato in cui vige un regime di apartheid, perché altrimenti si offendono e ti definiscono un antisemita!

In ogni caso, la decisione di Starmer non potrà che creare malumori, recriminazioni e divisioni all'interno del Labour e dello stesso governo ombra (che in Gran Bretagna è una cosa che viene presa sul serio). C'era bisogno di tutto questo in un momento in cui la pandemia adesso e la Brexit tra qualche settimana stanno rischiando di mettere in ginocchio un'intera nazione? E poi per cosa? Per accontentare degli ebrei che vogliono negare i crimini commessi dagli israeliani in Palestina?