Il dato congiunturale dei prezzi al consumo a ottobre, al lordo dei tabacchi, è stimato dall'Istat in aumento del +0,6% su base mensile 

L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+12,6%) e solo in misura minore a quella dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+1,0%) e degli Alimentari non lavorati (+0,7%). Diminuiscono, invece, per ragioni ascrivibili per lo più a fattori stagionali, i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,7%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,3%).


L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale dal +1% al +1,2%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +1,1%.


L'andamento tendenziale, invece, registra un +2,9% (dal +2,5% del mese precedente), rispetto ad ottobre 2020. Rispetto a un anno fa, l'ulteriore accelerazione dell'inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei Beni energetici (da +20,2% di settembre a +22,9%) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +37,0%) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15,0%). Accelerano rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +1,0% a +1,4%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2% a +2,4%).

Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +3,6% a +4,0%), mentre la crescita di quelli dei servizi è stabile (+1,3%); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-2,7 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a settembre (-2,3).


L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,8% per l'indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.


Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento del +0,8% su base mensile e del +3,1% su base annua (dal +2,9% di settembre).