A leggere gli appelli che in queste ore si susseguono da parte di chiunque abbia o meno un ruolo istituzionale in Italia, appare evidente che il nostro Paese possa essere governato esclusivamente solo da una sola persona, Mario Draghi che, bontà sua, deve decidere che cosa fare o non fare in relazione a ciò che, in qualsiasi momento, ritenga giusto o sbagliato... in relazione ai suoi interessi.

Infatti, Draghi non è un premier eletto da una qualche forza politica. In qualità di tecnico è stato chiamato a coordinare una maggioranza di governo per portare a termine la legislatura.

Nei giorni scorsi, nonostante il suo governo abbia i numeri per proseguire il suo percorso fino alla primavera 2023, Draghi ha deciso di dimettersi perché il Movimento 5 Stelle, non si capisce bene il perché, deve comunque approvare ciò che lui ha deciso, anche nel caso non lo condivida. Questo, nei fatti, è ciò che è accaduto.

Il premier tecnico, non collegato a suo dire a qualsiasi appartenenza partitica, ha pertanto preso una decisione politica.

Adesso  tutta l'Italia si scaglia contro i 5 Stelle e chi li rappresenta, Giuseppe Conte, perché Draghi ha fatto le bizze e tutta l'Italia si appella a Draghi perché continui a guidare il governo, facendo quel che creda più opportuno... perché la situazione non prevede vie d'uscita.

Pertanto, di fatto, il nostro Paese sembra possa continuare ad esistere solo se guidato e rappresentato da  Draghi. 

Vien da chiedersi, e Dio non voglia, che cosa direbbero e farebbero coloro che sostengono tale tesi nel caso in cui Draghi, colto da malore, trapassasse a miglior vita?  Naturalmente escludendo il fatto, anche in questo caso, di dare la colpa ai 5 Stelle e, in primo luogo, a Giuseppe Conte.