Dopo dieci giorni di sport, si è spenta la fiamma paralimpica di PyeongChang 2018: con la cerimonia di chiusura nello Stadio Olimpico della città coreana è calato il sipario sulla dodicesima edizione dei Giochi paralimpici invernali.

Un'edizione da record, la più seguita, la più partecipata e la più vista dell'intera storia delle Paralimpiadi invernali. La conferma di una crescita continua e costante del movimento paralimpico mondiale, che diventa sempre più grande e più conosciuto.

E' l'inno sudcoreano ad aprire la serata, mentre viene issata la bandiera del paese: una canzone folk coreana, "Arirang", ricorda i momenti di gioia e di dolore durante le Paralimpiadi invernali, tributando un omaggio a tutti gli atleti, ai volontari, al personale e a tutta la popolazione della provincia coreana di Gangwon.

Sfilano le squadre e gli atleti, è un tripudio di bandiere: per l'Italia è Giacomo Bertagnolli, due medaglie d'oro, una d'argento e una di bronzo a far sventolare il tricolore. C'è il passaggio di consegne simbolico, con la bandiera paralimpica che viene consegnata a Chen Jining, sindaco di Pechino, città ospitante dei Giochi Paralimpici Invernali del 2022.

"Avete dimostrato – ha detto Parsons, Presidente del Comitato Paralimpico - che con una mente solida e un cuore ancora più forte, potete ottenere risultati incredibili. In definitiva, avete riscritto la teoria del tutto e dato un nuovo scopo al mondo del possibile. Ogni generazione ha la possibilità di cambiare il mondo. Orgogliosi paralimpici, questo è il vostro momento di essere modelli di riferimento e catalizzatori per una società più inclusiva".