Il ministro dell'istruzione Valditara ha dovuto ritirare la sua decisione unilaterale per il progetto 'Educare alle relazioni' di nominare un comitato dei 'garanti' formato da una attivista lgbt, una suora e un'avvocata.
E se la nomina di Paola Concia è risultata controversa per i partiti della maggioranza, analoghe e opposte controversie potevano riguardare suor Monia Alfieri, legale rappresentante delle scuole Marcelline italiane e membro della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della CEI.
Figurarsi le controversie che - all'origine - avrebbero causato un coordinamento privo di esponenti delle scuole pubbliche, anche se sono loro che poi dovrebbero integrare e gestire il progetto nei propri piani formativi, o di un comitato di sole donne, anche se si occupa delle relazioni tra uomini e donne.
E senza parlare del fatto che l'Istruzione andrebbe ad occuparsi di ciò che riguarda la Famiglia, ossia un altro ministero ed altre competenze.
Un flop, insomma, che scontenta tutti per l'ansia di accontentare tutti.
Ma non è l'unico flop che coinvolge il ministro Valditara voluto da Matteo Salvini come 'tecnico'.
Anzi, è il minore dei tre flop raccolti proprio in questi giorni.
Infatti, il secondo flop è avvenuto il 6 dicembre all'incontro con i sindacati su PNRR, Stem e multilinguismo.
Ebbene, la data del 15 dicembre prevista per inserire la progettazione in piattaforma è rinviata ai primi giorni di febbraio e sono state rinviate a tempi futuri le due webinar, rispettivamente l’11 e il 14 dicembre, durante le quali andavano fornite indicazioni rispetto alle procedure amministrative e ai contenuti.
Soprattutto, dopo insistenze della CISL scuola a conoscere i "dettagli", il Ministero ha dovuto precisare che - ahi noi - la singola scuola può anche motivare adeguatamente l’intento di non procedere, senza tema di commissariamenti, e che dopo l'adesione potrà comunque ridefinire con l’Unità di missione i target non conseguibili.
Ma non finisce qui: c'è un terzo flop ed è veramente eclatante.
La riforma della filiera tecnico professionale annunciata da Valditara un anno fa ha partorito un topolino ed è stata bocciata dal CSPI, il Consiglio superiore della pubblica istruzione, organo di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale della Scuola.
Secondo la bocciatura, il Ministro
- ha sbagliato ad anticipare i tempi dei Ptco (ex scuola alternanza lavoro) al biennio, dove frequentano alunni/e minori di 16 anni cioè non in età lavorativa e non assicurabili neanche alla stregua di apprendisti;
- ha errato continuare a tener separati i percorsi dei licei da quelli dei tecnici-professionali, come se esistessero scuole per le elite e scuole per l'avviamento al lavoro;
- ha peccato di imprudenza nel coinvolgere gli Its Academy quando sono “ancora in una fase transitoria”, cioè con un'organizzazione tutta in fieri;
- non ha considerato il rischio di “una compressione dei curriculi” se gli anni di scuola passano da cinque a quattro ;
- non ha previsto il Comitato scientifico che supporta ogni sperimentazione degna di tale nome;
- dulcis in fundo non ci sono i tempi per coinvolgere gli organi collegiali, per formare i docenti e per gli adempimenti amministrativi.
Un verdetto di eclatanti criticità, quello del Consiglio superiore della pubblica istruzione, che si conclude con il “parere negativo” e un invito a “modificare significativamente il testo dello schema di decreto sottoposto al parere, al fine di superare le criticità evidenziate anche in relazione alle problematiche connesse ai tempi di attuazione della sperimentazione che non consentirebbero l’indispensabile informazione alle famiglie, le dovute azioni di orientamento per le studentesse e per gli studenti, i necessari confronti tra i molti soggetti coinvolti nelle reti per costruire relazioni significative”.
Intanto, le cronache registrano un crescendo di risse e aggressioni nelle scuole, mentre - arrivati a dicembre - anche quest'anno la valutazione e gli Esami di Stato continueranno come sempre, cioè con ... i soliti riscontri negativi Ocse.
Dunque, almeno in termini di Merito, le dimissioni del Ministro Valditara sarebbero un atto dovuto.