"Ho solo questa possibilità per tornare alle gare in tempo per partecipare alle Olimpiadi Tokyo. Si presenterà un ricorso e si chiederà un nuovo processo davanti al TAS, sulla base dei nuovi elementi che solo adesso abbiamo. Adesso ho la sensazione di non andare da solo davanti al tribunale federale, ma assieme a tante altre persone e questo, personalmente, facilita un po' le cose. Mi fa piacere perché questo sostegno da parte di tante tante persone rappresenta una grande spinta".

Questo è quanto Alex Schwazer dichiarava in una intervista tv a fine marzo annunciando il ricorso al Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna dopo la sentenza ottenuta dalla giustizia italiana che lo scagionava dall'accusa di aver fatto uso di doping, oltre alle prese di posizione in suo favore del Coni, della Fifal e del Governo.

Il Tas, però, ha respinto il ricorso di Alex Schwazer nel nuovo arbitrato che lo vedeva opposto alla federazione mondiale d'atletica, World Athletics, e all'agenzia mondiale antidoping, la Wada.

Ma, come ha chiarito il  legale di Schwazer, Gerhard Brandstaetter, la sentenza del TAS non sorprende e interessa relativamente, ribadendo che la decisione che conta è quella del tribunale federale elvetico, organo supremo di giustizia,  a cui l'atleta italiano si è rivolto avanzando anche in quella sede la sospensione della squalifica per poter tornare alle competizioni e riprendere a gareggiare. La risposta del tribunale federale è attesa per i prossimi giorni.