Si offrono i preti sposati. Via due sacerdoti, nessun sostituto: la più grande parrocchia di Busto, diocesi Milano, da settembre sarà senza parroco
BUSTO ARSIZIO – Don Giovanni Fumagalli andrà a Burago in Brianza, don Gianluca Tognon è stato destinato a Vedano Olona. E dal primo settembre la parrocchia di Beata Giuliana, il quartiere più popoloso di Busto Arsizio, rimarrà senza parroco né coadiutore. Dalla diocesi di Milano si attende la nomina di un “reggente”, che sarà probabilmente pescato da una delle altre parrocchie della città: sarà formalmente parroco a tutti gli effetti, anche se chiaramente non potrà garantire la presenza che fino ad oggi è stata assicurata da don Giovanni e don Gianluca. E nel quartiere serpeggia un po’ di preoccupazione.
I trasferimenti
Un colpo di scena che si è consumato in occasione del tradizionale momento delle nomine dei nuovi parroci, nel corso del mese di luglio. Nel “domino” di spostamenti la casella di Beata Giuliana è rimasta sguarnita. Almeno per ora. Come da prassi, i trasferimenti scattano dal 1° settembre. L’attuale parroco don Giovanni Fumagalli, 68 anni, alla guida della comunità di Beata da 11 anni, si riavvicinerà alla natia Monza: sarà infatti vicario della comunità pastorale di Vimercate, assumendo l’incarico di responsabile della chiesa dei Santi Vito e Modesto di Burago. Ha ottenuto invece la “promozione” a parroco di Vedano Olona l’attuale coadiutore don Gianluca Tognon, 48 anni, da cinque a Beata dove si occupa in particolare di pastorale giovanile.
La transizione
E a Beata Giuliana cosa succederà? «Non ci sarà una figura fissa per qualche periodo – ammette don Giovanni Fumagalli – verrà nominato un sacerdote tra quelli delle parrocchie vicine, che avrà potere di firma e sarà a tutti gli effetti parroco, nell’attesa di trovare un nuovo sacerdote da destinare a questa parrocchia». Una transizione più complessa del previsto, che richiederà qualche sforzo in più da parte di tutti: «Io stesso – ammette l’attuale parroco – per qualche giorno a settembre farò avanti e indietro per garantire che il passaggio sia il più indolore possibile». Resta il fatto che la parrocchia forse più grande di Busto da settembre sarà gestita ad interim (malpensa24.it).
A commentare la triste notizia si unisce la redazione del Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati: "Per il bene dei fedeli offriamo la nostra collaborazione come preti sposati, per servire nella parrocchia di Busto senza parroco, al Vescovo della diocesi. Speriamo che l'offerta di collaborazione si accolta e autorizzata da Papa Francesco. Sempre più nel mondo si verificheranno situazioni di questo tipo che richiedono una riforma urgente della Chiesa Cattolica Romana che riammetta in servizio i preti sposati con le loro famiglie.