Gli ex militari cacciati dalle forze armate a causa della loro omosessualità adesso potranno reclamare le medaglie perdute.

Il Governo di Boris Johnson, infatti,  anche se in ritardo riabiliterà  i soldati britannici gay e lesbiche, cacciati dall'esercito a causa del loro orientamento sessuale

Potrà suonare strano e incredibile che nel Regno Unito fino agli anni 2000, ai cittadini britannici dichiaratamente gay e lesbiche era vietato prestare servizio nelle forze armate, mentre le persone transgender sono state ufficialmente autorizzate a prestare servizio solo a partire dal 2014.

Finché non sono stati ufficialmente riconosciuti, per i soldati in servizio scoperti ad essere gay e lesbiche il trattamento è stato quello di una condanna da parte della Corte Marziale, la radiazione con infamia dalle forze armate, il ritiro di tutte le onorificenze conquistate sul campo e anche mesi di carcere.  Si calcola che circa 250 militari ogni anno abbiano subito questo trattamento per il loro orientamento sessuale.

«Coloro che prestano servizio nelle nostre forze armate meritano ogni riconoscimento per il loro lavoro. È stata una grande ingiustizia che questo sia stato negato ad alcuni membri, semplicemente a causa della loro sessualità. Accolgo con grande favore il fatto che possiamo ora riparare questo errore storico». (Boris Johnson Primo Ministro Regno Unito)

Il ministro della Difesa, la Baronessa Goldie, ha dichiarato che, a causa dell'azione disciplinare e della successiva radiazione, alcuni militari hanno perso medaglie e riconoscimenti da loro ottenuti con merito: "Sono molto lieta - ha detto - di essere in grado di riparare questo torto, invitando le persone interessate o, in alcune circostanze, le famiglie di coloro che sono deceduti a fare domanda per la restituzione delle medaglie".

Il quotidiano inglese The Guardian ci informa che l’ultimo caso di omofobia militare risale al 1993, neppure 28 anni fa.

David Bonney entrò a fare parte della RAF, l'aviazione militare britannica, nel 1987 a soli 17 anni. Durante la prima Guerra del Golfo, riconobbe la sua omosessualità. La caccia alle streghe, iniziò dopo che i suoi superiori trovarono nella sua stanza una copia della rivista LGBT "Gay Times". Da quel momento, l’inferno. Due anni di indagini sul soldato Bonney con intercettazioni, pedinamenti e interrogatori da parte delle autorità militari ai suoi amici, parenti e collaboratori. La sentenza della Corte Marziale fu di condanna: 6 mesi di carcere (1 mese in isolamento) e la radiazione con infamia dalla RAF.