Con 14 voti favorevoli e due astenuti il Consiglio comunale ha approvato il Conto consuntivo 2020. Una votazione che è giunta dopo il rinvio della scorsa settimana e dopo un dibattito nel corso del quale alcuni consiglieri hanno sollevato delle perplessità sull’iter procedurale, con interventi chiarificatori da parte della segretaria Mazzù.

In particolare Lorenzo Italiano ha chiesto di sapere se i vari dirigenti dei dipartimenti avevano rappresentato lo stato dei debiti e da quando era da considerare la decorrenza dei 20 giorni per la delibera, atteso il tardivo arrivo della relazione dei revisori da allegare alla documentazione che corredava la proposta. Il presidente del collegio dei revisori Fabio Michele Ginevra ha riferito che non era non obbligatorio l’elenco dei debiti, ma sufficiente un’attestazione sull’eventuale consistenza degli stessi, che era allegata nella documentazione a corredo.

Il presidente dell’organo di revisione ha poi evidenziato che il rendiconto di gestione non presenta irregolarità contabili finanziarie, o inadempienze, rilevando la presenza di un avanzo di competenza di 9 milioni e 925.000; di amministrazione pari a 45.702.800 e la disponibilità di 2.191.052. Il collegio ha poi individuato le difficoltà dell’Ente nelle riscossioni tributarie in genere, e soprattutto per quanto riguarda la TaRi e il Servizio idrico integrato con entrate inesistenti, per cui ha invitato ad adottare attività per incrementare la riscossione ed a migliorare anche la liquidazione delle fatture ai fornitori di beni e servizi. Il Sindaco Pippo Midili, entrando nel merito del rendiconto, ha fatto presente che dalla TaRi e dal Servizio idrico integrato il Comune non ha registrato incassi per il fatto che non è stata fatta la bollettazione.

Ha dato atto che in 5 anni l’Ente ha avuto un avanzo di amministrazione di 45 milioni, con il risultato però che non sono stati effettuati incassi, una situazione, per la quale l’Ente è impegnato adesso in una lotta contro il tempo, per cui si è già pensato alla “pace fiscale” con i cittadini. Chiusa la parentesi del rendiconto il consigliere Rosario Piraino, ricollegandosi alla scadenza del mandato dei revisori dei conti al prossimo 14 luglio, chiedeva il prelievo del punto previsto all’ordine del giorno, ma l’assenza del numero legale ha portato al rinvio dei lavori.

Il Comune di Milazzo interviene anche per il risparmio dell'acqua in un’estate, che si sta caratterizzando per le elevate temperature: il Sindaco Midili ha emesso un’ordinanza con la quale stabilisce per tutta la cittadinanza (fino al 30 settembre) il divieto di prelievo di acqua dalla rete idrica per scopi diversi da quelli domestico-sanitari, come l’irrigazione di orti e giardini, il lavaggio di veicoli, cortili e strade private, il riempimento di piscine, o di fontane ornamentali.

I prelievi di acqua dalla rete idrica sono dunque consentiti esclusivamente per gli usi idropotabile, sanitario, zootecnico e per tutte le altre attività ugualmente autorizzate per le quali necessiti l’acqua potabile: un provvedimento adottato perché durante il periodo estivo - spiega il Sindaco - temperature elevate e afa spingono a maggiori consumi di acqua potabile nell’intero territorio comunale, accentuato da usi impropri quali l’innaffiamento di orti, giardini e superfici a verde nonché lavaggi di autoveicoli e riempimento di piscine. Per evitare carenze di acqua per il consumo domestico-sanitario l’amministrazione invita dunque i cittadini a tenere i comportamenti richiesti, ricordando che per le violazioni della suddetta ordinanza sono previste sanzioni da 25 a 500 euro.