Politica

L'impunità concessa allo Stato ebraico è un veleno che corrode i pilastri dell'equità, della giustizia e, pertanto, le regole del vivere civile

"Dunque è necessario a un principe, volendosi mantenere, imparare a potere essere non buono e usarlo e non l'usare secondo la necessità".

Per Machiavelli, un governante astuto deve saper sfruttare le circostanze e, quando necessario, ignorare la morale per garantire la stabilità e il potere del proprio regno. In tal modo, l'impunità diventa una virtù, una necessità. Ma il principe di cui parlava viveva nel Rinascimento non nel 21° secolo dove esiste il diritto internazionale umanitario, le cui norme fanno intendere l'impunità come un veleno che corrode i pilastri dell'equità, della giustizia e, pertanto, le regole del vivere civile.

Chi gode di impunità non può che vivere senza il peso delle conseguenze, immune alla tempesta morale che affligge gli altri. È un'arma affilata che taglia qualsiasi legame con ogni responsabilità, consentendo a chi è forte di crescere senza il freno dell'etica, a chi è il corrotto di prosperare senza il timore di dover rendere conto delle proprie azioni.

Con l'accettare e con il promuovere l'impunità, finiamo per elogiare la debolezza camuffata da forza, il privilegio scambiato per diritto e la vittoria della prepotenza come giustizia. Ma dietro queste menzogne si cela il vuoto di una società che tradisce i suoi ideali e i suoi valori. 

Oggi, l'occidente promuove l'impunità, consentendo allo Stato canaglia di Israele di continuare il genocidio contro il popolo palestinese e di combattere contro chiunque lo difenda.

Trucidare quasi 42mila persone, ferirne 100mila e radere al suolo quasi completamente un territorio dove i sopravvissuti vi sono intrappolati non ha alcuna giustificazione logica, prima che etica e morale, diversamente spiegabile dall'intenzione di voler sterminare un popolo. Questo è quanto hanno fatto e stanno facendo gli israeliani alla popolazione di Gaza dove hanno cancellato dall'anagrafe intere famiglie, "assassinando" anche 16mila minori, altri 1.000 sono disabili i cui arti sono stati amputati anche senza anestesia perché lo Stato ebraico nel compiere il suo genocidio ha raso al suolo anche gli ospedali.

Ma, se a commettere un simile massacro sono gli ebrei, allora tutto diventa permesso: il diritto internazionale umanitario, di colpo, non esiste più e neppure i reati che vi sono inclusi. Possibile? È quello che sta accadendo con la giustificazione che 1.140 ebrei israeliani sono stati massacrati il 7 ottobre. E i primi a sostenere tale assurdità sono coloro che si fanno venire le crisi isteriche per denunciare i musulmani che praticano la giustizia secondo l'occhio per occhio! Non solo. Costoro pretendono di far credere che il genocidio a Gaza sia giustificato in funzione dei 1.140 ebrei ammazzati ingiustamente il 7 ottobre, ma si dimenticano di spiegare il perché, allora, non hanno detto nulla e non si sono scandalizzati per i 6.500 palestinesi (dal 2008 a settembre 2023 - fonte OCHA) a loro volta ammazzati ingiustamente in precedenza da IDF, polizia e coloni ebrei.

In Italia, e non solo in Italia, non è neppure possibile protestare contro il genocidio in atto, a sostegno del popolo palestinese! Il governo (post)fascista di Giorgia Meloni ha vietato la manifestazione che a Roma avrebbe dovuto tenersi sabato 5 ottobre e che, con ogni probabilità, si svolgerà comunque, in modo da far dire alla propaganda di regime che chi protesta è da scriversi sulla parte della lavagna dove sono elencati i cattivi... mentre i buoni, invece, sarebbero quelli che plaudono al genocidio!

Secondo la questura, la manifestazione del 5 ottobre, "è stata pubblicizzata e associata attraverso piattaforme riconducibili ai più noti social network, al tema un anno di resistenza – un anno di genocidio – 7 ottobre 2023 è la data di una rivoluzione [e pertanto] esprime una volontà celebrativa della strage consumata in danno dello Stato di Israele!"

Ma a dispetto dei divieti arriveranno a Roma persone da tutta Italia, oltre a partiti (Possibile, Rifondazione comunista, Potere al popolo), associazioni studentesche (come Link e Osa), sindacati di base (Usb e Si Cobas), gruppi ambientalisti (Ultima generazione) e la rete contro il ddl sicurezza. Non è da escludere neppure la partecipazione del jewish bloc, ebrei contrari al massacro in corso a Gaza. 

Chiunque dotato di un minimo di intelligenza può trarre la logica conclusione che in Italia siamo arrivati alla interpretazione personale dei temi di una manifestazione e alla condanna preventiva dei suoi contenuti, prima che questi vengano espressi, perché non piacciono al regime che, evidentemente, adesso esalta chi nel ventennio perseguitava. Inutile dire che se si fosse trattata di una manifestazione che celebrava il fascismo non sarebbe stata vietata. E adesso la questura di Roma come giustificherà i raduni per commemorare i fascisti di Acca Larentia? E a Predappio come sarà possibile sfilare per celebrare Mussolini?

Quando l'impunità diventa una virtù diventa anche un veleno che corrode i pilastri dell'equità, della giustizia e, pertanto, le regole del vivere civile.

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Politica
ha ricevuto 388 voti
Commenta Inserisci Notizia