Nel suo numero di domenica, la Gazzetta dello Sport ripercorre la vicenda alquanto burrascosa della vendita del Milan per anticipare che la Procura di Milano avrebbe intenzione di trasformare l'attuale inchiesta senza ipotesi di reato e senza indagati, avviata dopo aver ricevuto una nota al riguardo a fine dicembre dalla Finanza che aveva a sua volta ricevuto una segnalazione di "operazioni sospette" da parte dell'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia, in una vera e propria inchiesta per riciclaggio che vedrebbe coinvolti Yonghong Li, Fininvest e, di conseguenza, Silvio Berlusconi.

A dar supporto a questa tesi, la notizia che l'avvocato Niccolò Ghedini ha depositato nei giorni scorsi alla Procura di Milano una relazione dettagliata, redatta dall’ufficio legale di Fininvest, che spiegava passo dopo passo la trattativa relativa alla cessione del Milan.

Le operazioni al vaglio della Procura sono quelle riguardanti il primo trasferimento di 100 milioni di euro arrivato nelle casse di Fininvest attraverso Credit Suisse, banca coinvolta nello scandalo Panama Papers e in passato accusata di favorire pratiche per consentire ai propri clienti di evadere il fisco, e il secondo di pari importo del dicembre 2016 che è arrivato in Italia dalle Isole Vergini Britanniche – noto paradiso fiscale – dopo esser transitato da Hong Kong.

Operazioni che al tempo avevano destato, se non sospetti, almeno enormi perplessità, perché come unica contropartita avevano esclusivamente quella di garantire a Yonghong Li solo un diritto di prelazione sull'acquisto del pacchetto azionario che sarebbe passato di mano solo nel momento del pagamento complessivo della cifra pattuita, 740 milioni di euro che comprendevano anche la presa in carico dei debiti contratti dalla società rossonera con le banche.

Se tale anticipazione venisse confermata, per il Milan, a livello societario, si aprirebbero ulteriori imprevisti sviluppi che potrebbero ad aggravare la già precaria situazione che vede la proprietà cinese impegnata in una corsa contro il tempo alla ricerca di un nuovo finanziatore, in modo da poter onorare il debito contratto, in scadenza a fine ottobre, con il fondo americano Elliott che, altrimenti, diverrebbe il nuovo proprietario del club.