Bocciata la mozione no Tav dei 5 Stelle: la crisi politica con la Lega è ufficializzata, manca solo che i due partiti ne prendano atto
Al Senato si è tenuta la sceneggiata relativa alla discussione e alla votazione delle mozioni no Tav e sì Tav, presentate in seguito alla necessità del Movimento 5 Stelle di giustificarsi politicamente nei confronti dell'ormai ex elettorato dei Notav della val di Susa.
I 5 Stelle, dopo il sì all'opera annunciato da Conte, si sono ritrovati in braghe di tela nei confronti degli elettori Notav che loro dicevano di voler rappresentare, promettendo la chiusura di quel cantiere nel caso avessero avuto i voti per governare.
Al governo i 5 Stelle ci sono andati e, a dispetto di quanto promesso, il Tav non è stato fermato, così come il Tap, il Muos, l'Ilva... insomma tutto le promesse del no sono state disattese dai 5 Stelle.
La mozione grillina, come è stato specificato accuratamente dagli interessati, non impegna il Governo, ma solo il Parlamento, pertanto, sempre secondo i 5 Stelle, non può avere nessuna conseguenza sulla stabilità dell'esecutivo e sulla sua continuità.
Ma è così?
Per Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, non sembra: «Chi oggi vota no alla Tav - ha detto - si prenderà la responsabilità politica di tale scelta. Oggi non possiamo più accettare il blocco su cantieri, autonomie, giustizia, tasse... troppi ostacoli di cui ognuno si prenderà la responsabilità».
Romeo non ha detto la parola magica: crisi. Non ha detto ai 5 Stelle, se votate no, la crisi sarà automatica. Ma ha però fatto capire che la strada è segnata. L'immagine che meglio può descrivere questa situazione è quella del gatto che gioca con il topo. Il gatto ci gioca finché troverà utile farlo, poi se lo mangerà. La Lega adesso sta giocando con i 5 Stelle, ma non ha ancora deciso quando mangiarseli, anche se oramai è deciso che lo farà.
Patetico l'intervento del 5 Stelle Stefano Patuanelli, capogruppo grillino al Senato. A sprezzo del ridicolo - per supportare non si sa bene quale necessità elettorale, visto che i Notav li hanno manifestamente mandati a quel paese - Patuanelli ha detto che la mozione impegna il Parlamento e non il Governo, elencando poi le ragioni del Movimento in relazione a tale scelta.
La mozione dei 5 Stelle è stata bocciata con 181 sì, 110 no ed 1 astenuto.
I 5 Stelle hanno fatto la loro sceneggiata per consentir loro, senza preoccuparsi della propria dignità, di andare in giro a dire che Lega e Pd hanno "inciuciato", ecc. È probabile che qualche "entusiasta" che creda a tale baggianata i 5 Stelle riescano pure a trovarlo, ma nel mondo reale, quanto visto oggi, è etichettabile solo come surreale.
Ed a questo punto, stando così le cose, è nell'ambito del surreale che questo Governo, finché proseguirà la sua esperienza, continuerà ad operare. Con quale credibilità, però, sia dal punto di vista interno che da quello internazionale, è facile intuirlo.
Per terminare a ulteriore riprova del surreale, questa è stata la doppia dichiarazione di voto, dal banco del Governo, sulle mozioni presentate.
Massimo Garavaglia, Lega, vice ministro dell'economia e delle finanze: «Signor Presidente, intervengo velocemente in replica alla discussione. La posizione della Lega sulla TAV è nota da tempo, quindi invitiamo a votare a favore della TAV e contro chi blocca il Paese».
Vincenzo Santangelo, 5 Stelle, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri: «Signor Presidente, intervengo non a titolo personale, ma a nome del Governo e ringrazio tutte le colleghe senatrici e i colleghi senatori che sono intervenuti in questa discussione per esprimere ancora una volta i pareri in maniera chiara ed esplicita su questo argomento».