Sono ancora da accertare nel suo complesso le conseguenze sulla Cirenaica del ciclone Daniel che ha causato devastanti inondazioni che hanno causato oltre 5.00 morti e una crisi umanitaria senza precedenti che richiede un intervento immediato a livello globale.
Daniel ha colpito la costa settentrionale della Libia orientale sabato notte. Le conseguenze peggiori le ha subite la città di Derna, dove interi quartieri sono stati letteralmente spazzati via a seguito del crollo di due dighe provocato dal ciclone.
Ancora il numero esatto delle vittime non è ancora definibile, con quello attualmente accertato che sembra purtroppo lontano dall'esser considerato definitivo. Secondo il direttore del centro medico di al-Bayda, Abdul Rahim Maziq, il numero delle vittime potrebbe arrivare fino a 20.000.
Horrifying scenes in devastated streets of Derna in #Libya as as struggle to recover bodies of those who died and help the injured and reunite families continues - #درنة #إعصار_دانيال #ليبيا_تستغيث #StormDaniel pic.twitter.com/Ouj6sk3aVH
— sebastian usher (@sebusher) September 13, 2023
Ma anche i sopravvissuti adesso sono a rischio. L'acqua potabile è scarsa, le condutture in funzione potrebbero essere contaminate e i cadaveri sono sparsi un po' ovunque, restituiti dal mare dove in precedenza li aveva trascinati la forza delle acque.
Di fronte a tale situazione , le organizzazioni internazionali stanno cercando di fornire aiuto. Le Nazioni Unite hanno lanciato una campagna di donazione: “Response to Libya Floods”, per raccogliere i primi aiuti da destinare alle persone colpite dalle inondazioni.
L'International Rescue Committee (IRC) ha dichiarato che il paese sta affrontando "una crisi umanitaria senza precedenti". A Derna, città di 50mila abitanti non vi è neppure un ospedale, mentre quelli a Bayda sono stati evacuati a causa delle inondazioni.
La situazione in Cirenaica è tragica e richiede un intervento immediato da parte della comunità internazionale. L'Italia ha inviato materiali per i vigili del fuoco, per gli operatori della Croce Rossa e tende da campo.
Crediti immagine: Unicef Italia