Ex-Ilva, autonomie, flat tax: il Governo in alto mare
"Si è concluso il tavolo sull'Ilva con Arcelor-Mittal e i sindacati. Continuiamo a lavorare, c'è ancora tanto da fare per i lavoratori e per Taranto".
Questo è quanto ha detto martedì 9 luglio Luigi Di Maio in relazione all'incontro avuto al Mise sul futuro di ArcelorMittal, dove erano presenti, oltre all'azienda, anche i sindacati che, a loro volta, commentano così quanto accaduto: "Il tavolo è stato rinviato dal ministro alla prossima settimana. Oggi non abbiamo fatto un passo avanti nel monitoraggio del piano firmato a settembre e nemmeno sul resto".
Inoltre, alle problematiche già presenti sul tavolo dell'ex Ilva - tra cui la cassa integrazione per fronteggiare il calo del 40% delle importazioni in Europa - se ne è aggiunta un'altra che riguarda la decisione della Procura di Taranto di spegnere l'Altoforno 2 (Afo 2), a causa dell'inquinamento che nel corso degli ultimi mesi ha peggiorato una situazione ambientale già di per sé pessima.
Il ministro Di Maio non lo ha comunicato ai suoi "amici" su Facebook, ma durante l'incontro tenutosi al suo ministero ha detto alle parti che il "Governo sta interloquendo con la Procura e hanno chiesto di sospendere il provvedimento di spegnimento".
Come se questo dovesse anche sospendere l'inquinamento di alcune zone della città di Taranto e come se questo dovesse nascondere i mancati controlli sulle emissioni delle ciminiere promessi lo scorso anno dallo stesso Di Maio. Uno potrebbe anche aggiungere che quanto detto al tempo dal presidente della regione Puglia Michele Emiliano, con l'approdo a Taranto del gasdotto russo e l'alimentazione degli impianti ex Ilva con il gas non fosse poi una proposta così assurda... ma la memoria dei grillini non sembra essere tanto lunga.
E così la vicenda ex-Ilva non solo non è ancora conclusa, ma sembra che stia prendendo una piega che ne riporta la rotta in alto mare.
Come in alto mare sono altre vicende all'ordine del giorno nella discussione politica di questi giorni all'interno del Governo.
La prima riguarda il tema Autonomia delle regioni. "È nel contratto e si farà - ha detto Di Maio - ma sarà un'Autonomia per tutti gli italiani, equilibrata e giusta.
Di spaccare il Paese in 2 e lasciare il Centro-Sud isolato non se ne parla. Se mio figlio va a scuola deve avere le stesse opportunità degli altri bambini. Insomma, facciamo le cose fatte bene e il MoVimento 5 Stelle ne è il garante".
La Lega, invece, vuole accelerare sul tema e giovedì ci sarà un nuovo incontro tra le due componenti di maggioranza del Governo.
L'altra vicenda in alto mare riguarda le tasse. "Anche sulle tasse ieri - in base all'ultima dichiarazione rilasciata da Di Maio sull'argomento - ho sentito parlare di condoni. Il MoVimento di condoni non ne fa e non ne farà mai e troviamo assurdo che, quando si parla di tasse, il primo pensiero di qualcuno sia fare dei regali ai grandi evasori. Per noi i grandi evasori vanno in carcere!
Piuttosto vi dico con certezza che l'Iva non aumenterà e che taglieremo il costo del lavoro per aiutare le imprese.
Sulla Flat Tax aspettiamo ancora le coperture. Non c'è un piano, ma per noi si fa. Basta che per farla non si aumenti l'Iva, appunto, o si tolgano soldi già in tasca agli italiani, perché sarebbe una presa in giro che già abbiamo visto per molti, molti anni".
Riassumendo, l'ex Ilva rischia di morire appena nata con il rinnovato dilemma di cosa sia più giusto tutelare tra salute e lavoro, l'autonomia delle regioni è una specie di contesa tra Lega e 5 Stelle sul dar vita o meno a regioni di serie A e regioni di serie B, mentre per la flat tax, di cui si ragione da settimane, non sono ancora state indicate le coperture (parole di Di Maio)!
E tutto questo viene definito come unità d'intenti e accordo nella maggioranza di Governo che, secondo Lega e 5 Stelle dovrebbe durare per l'intera legislatura. Ogni ulteriore commento è superfluo.