Brexit, le opposizioni al lavoro per fermare Johnson e una Brexit no deal
Il giudice scozzese a cui 75 parlamentari britannici si erano rivolti per chiedere una sospensiva alla chiusura della Camera dei Comuni voluta da Boris Johnson ha rigettato la richiesta, rimandando però qualsiasi decisione in merito alla prossima audizione, anticipata a martedì rispetto alla data di venerdì inizialmente indicata, dove saranno ascoltate tutte le parti interessate e gli argomenti pro e contro che verranno presentati.
Pertanto, mentre la strada legale per fermare Johnson rimane comunque ancora aperta, per i gruppi di opposizione alla Camera dei Comuni diventa indispensabile, nelle prossime ore, stabilire una strategia di azione per far passare una legge che possa scongiurare una Brexit "no deal", come è avvenuto alcuni mesi fa con il governo allora guidato da Theresa May.
In quel caso, tramite una mozione che passò con un solo voto di maggioranza, al Governo fu imposto di chiedere un rinvio della Brexit, nel caso di impossibilità ad approvare l'accordo siglato dalla May. La condizione che il precedente Governo doveva soddisfare era quindi costituita dal fatto che una Brexit no deal non avrebbe mai potuto avverarsi.
Adesso, i parlamentari delle opposizioni ed alcuni dello stesso gruppo conservatore stanno studiando un provvedimento analogo, verificando però che sia inattaccabile da qualsiasi punto di vista. Infatti, mentre la May non pensava affatto di far uscire il Regno Unito dall'Europa senza un accordo, Johnson, al contrario, sembra far di tutto e di più per non escludere tale eventualità.
Pertanto, è difficile, se non impossibile che si possa arrendere facilmente all'astuzia delle opposizioni.
Nel frattempo Boris Johnson, che si aspetta questa mossa da parte dei suoi avversari, ha dichiarato che, cercando di bloccare una Brexit senza accordo di uscita con l'Ue, i parlamentari non faranno altro che danneggiare le sue possibilità di ottenere da parte di Bruxelles una revisione del trattato siglato dalla May, a partire dal ritiro del backstop che riguarda la gestione delle frontiere tra le due Irlande.