Al Consiglio di Sicurezza dell'ONU gli USA pongono ancora il veto sul cessate il fuoco a Gaza
Non si è ancora tenuta la votazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla risoluzione avanzata dagli Emirati Arabi Uniti per un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza. Nonostante il segretario generale Antonio Guterres abbia dichiarato affermato che la situazione nella Striscia sia oramai al collasso e che sia oramai arrivato il momento di dire basta, sappiamo fin d'ora che la risoluzione non passerà, perché gli Stati Uniti, uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza con diritto di veto, hanno già anticipato, nella dichiarazione dell'ambasciatore Robert Wood, il proprio voto contrario, giustificato da fatto che Hamas continui a rappresentare una minaccia per Israele:
"Per questo motivo, mentre gli Stati Uniti sostengono fermamente la pace duratura in cui sia israeliani che palestinesi possano vivere in pace e sicurezza, non supportiamo le richieste di un cessate il fuoco immediato. Ciò non farebbe altro che gettare i semi per la prossima guerra, perché Hamas non ha alcun desiderio di una pace duratura, di vedere una soluzione a due Stati",
ha dichiarato Wood, tacendo o ignorando ciò che dice lo statuto costitutivo del Likud, il partito più votato dagli israeliani da circa 15 anni.
L'ipocrita, ma ancor più ridicola e grottesca, presa di posizione degli Stati Uniti vede però il segretario di Stato Blinken sempre più in difficoltà, tanto che ogni volta che parla in pubblico, a causa del crescente imbarazzo - la sua faccia appare ancor più stravolta di quanto non lo fosse in precedenza. Queste le sue parole a conclusione del colloquio avuto ieri con il collega britannico, David Cameron:
"Entrambi siamo tornati di recente dal Medio Oriente. Siamo anche entrambi uniti a nome dei nostri paesi a sostegno del diritto di Israele a fare tutto il possibile per garantire che il 7 ottobre non si ripeta mai più. E allo stesso tempo, siamo convinti che Israele debba fare tutto il possibile per proteggere i civili, per garantire che l'assistenza umanitaria arrivi a Gaza. Da parte nostra, gli Stati Uniti hanno chiarito che Israele deve fare il massimo sforzo per evitare vittime civili, anche se Hamas continua a usare i civili come scudi umani – e, inoltre, per sostenere e aumentare l’assistenza umanitaria destinata alle persone. chi ne ha bisogno: uomini, donne e bambini; cibo, medicine, acqua, carburante.Per quanto riguarda gli ostaggi, continuiamo a esplorare ogni mezzo per garantirne il rilascio. Hamas è responsabile del fatto che sia terminata la pausa che ha consentito la liberazione di oltre un centinaio di ostaggi. Stiamo facendo pressione affinché Hamas rinnovi questo impegno. Ad oggi, continuano a rifiutarsi. Nel frattempo, facciamo anche pressioni affinché Hamas consenta al CICR di accedere agli ostaggi a Gaza per valutare le loro condizioni, il loro benessere e per poterlo almeno dire al mondo".
Ma se ufficialmente l'amministarzione USA dice di sostenere indefinitamente il genocidio in atto, Biden avrebbe detto a Netanyahu, secondo Politico, che l'attuale massacro dovrà concludersi entro fine anno. Washington nega, ma l'ultimo sondaggio del Pew Research Center, nonostante la propaganda USA pro Israele, ha diffuso dei dati che l'elettorato dem non è affatto convinto del sostegno a Israele: il 44% lo approva, il 33% lo disapprova e il 22% non sa. È un dato inquietante... per Biden!