Dopo quasi due settimane dal voto, adesso è ufficiale.  La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti non è più a maggioranza democratica, dopo che nelle scorse ore i repubblicani hanno conquistato i 218 seggi necessari, considerando che il numero totale dei parlamentari è di 435. Finora, sono stati 211 i dem eletti, ma ancora mancano da assegnare 6 seggi. 

È stata la vittoria del candidato repubblicano nel seggio del 27esimo distretto congressuale della California a decretare il successo dei repubblicani.

Sebbene l'ondata rossa annunciata da Trump non ci sia stata (il Senato è rimesto a guida dem), la maggioranza alla Camera consentirà comunque ai repubblicani di poter frenare l'agenda di Biden, oltre ad avviare inchieste potenzialmente dannose, dal punto di vista politico, sulla sua famiglia e sulla sua amministrazione.

Per rispondere ai due tentativi di impeachment contro Trump organizzati dai parlamentari dem, i conservatori avvieranno delle indagini sui funzionari dell'amministrazione Biden e sui passati rapporti d'affari all'estero da parte del figlio del presidente, Hunter.

Sul fronte internazionale, i repubblicani potrebbero cercare di ridimensionare gli aiuti militari ed economici all'Ucraina, nonostante la guerra contro la Russia sia ancora in corso.

Naturalmente, il presidente degli Stati Uniti ha già fatto capire di voler dialogare con i conservatori, dichiarando che "il popolo americano vuole che facciamo ciò di cui hanno bisogno", ha detto Biden, che si è anche congratulato per la vittoria con l'attuale leader GOP alla Camera, Kevin McCarthy.

Da parte sua, il presidente della Camera Nancy Pelosi ha affermato che i democratici "continueranno a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere l'agenda del presidente Biden, mantenendo salda la propria influenza su una maggioranza repubblicana non certo debordante".