Non lo dice nessuno, allora lo diciamo noi. Abbiamo rimesso Paulo Fonseca al centro del villaggio.

LA STATISTICA. La Roma ha sempre vinto contro le squadre dal 10° posto in giù della classifica. Contro il Verona, il primo successo contro una delle prime nove Alla Roma di Fonseca manca una vittoria contro una grande anche se è infallibile contro le squadre della seconda colonna della classifica.

Quello di domenica scorsa è stato un successo da ricordare: il Verona, nono, è l’avversario più avanti in serie A che la squadra giallorossa è riuscita a battere in questo campionato. Il tecnico portoghese nelle due stagioni in Italia finora ha evidenziato questo limite: la difficoltà di conquistare i tre punti contro le grandi.

L’ultima volta che ci è riuscito è stato proprio a Torino contro la Juventus, nell’ultima giornata dello scorso campionato, quando i bianconeri avevano già vinto lo scudetto e anche la Roma non aveva più nulla da chiedere alla classifica. Quella partita fu quasi un’amichevole, con tanti giovani in campo. Domani sarà diverso, la posta in palio è alta per entrambe le squadre.


PICCOLA CON LE GRANDI. Nelle prime venti giornate di campionato, la squadra giallorossa non ha mai vinto più di tre partite di fila. Ogni serie positiva di risultati, accompagnata da prestazioni convincenti, è stata intervallata da pesanti sconfitte: oltre a quella a tavolino contro il Verona, alla prima giornata (per la quale i dirigenti sperano ancora di vincere il ricorso), sono arrivate quelle contro Napoli, Atalanta e Lazio. Nel percorso ci sono stati anche i pareggi contro Juve, Milan, Sassuolo e Inter.

Le tre sconfitte rimediate sul campo sono state scivoloni fragorosi: quattro gol incassati a Napoli al Diego Maradona, quattro a Bergamo contro l’Atalanta, tre nel derby. Sconfitte che hanno lasciato strascichi nella piazza.

Eppure il cammino di Fonseca in questo campionato finora è assolutamente positivo: la squadra è terza in classifica, con due punti in più rispetto alla scorsa stagione. La Roma si è arresa contro Napoli, Atalanta e Lazio, si è smarrita proprio nel momento della verità, di fronte a dei veri esami di maturità.


SALTO DI QUALITÀ. La Roma targata Fonseca fatica a imporsi negli scontri diretti e domani contro la Juventus ha la possibilità di spezzare questa serie negativa. All’andata contro i bianconeri all’Olimpico la squadra giallorossa ha sfiorato la vittoria, ma si fece raggiungere da Cristiano Ronaldo dopo essere in vantaggio e con un uomo in più.

Alla Roma potrebbe bastare il ruolino di marcia inarrestabile contro le squadre di seconda fascia per centrare la Champions, ma il salto di qualità può farlo solo con una vittoria di prestigio, che trasmette convinzione ai giocatori e consolida ulteriormente la posizione di Fonseca, che nella gestione del caso Dzeko ha incassato la fiducia della società.

L’allenatore può guadagnare automaticamente il rinnovo del contratto se riporta la Roma nell’Europa che conta, con le ultime due vittorie ha cancellato la sconfitta nel derby e l’eliminazione in Coppa Italia. Ma il futuro è tutto da scrivere, ora conta solo il presente. Non capitava da anni che la Roma affrontasse la Juve precedendola in classifica. 

Il tecnico ha consolidato la sua posizione, ora serve il salto di qualità
solo punto di differenza, con i bianconeri che devono recuperare la partita contro il Napoli. Fonseca porta Dzeko in panchina, il centravanti che a settembre era stato ceduto alla Juve, prima del dietrofront per le perplessità su Milik. La Roma ha superato brilantemente due settimane complicatissime, le vittorie contro Spezia e Verona hanno riportato serenità a Trigoria. I Friedkin, presenti in tribuna a Torino, vogliono vedere crescere la squadra.