"Il Presidente della Federazione Russa ha deciso di aumentare il numero di uomini all'interno delle Forze Armate e di portarlo a un milione e mezzo. La decisione è stata presa per garantire la sicurezza militare dello Stato, per proteggere persone e strutture di fondamentale importanza per la Federazione Russa, unicamente rafforzando le componenti chiave delle Forze Armate".

Così in una nota diffusa dal proprio dicastero, il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ha annunciato la volontà di Putin di aumentare il numero dei propri soldati portandolo a 1,5 milioni entro il 2026.

Shoigu ha anche sottolineato l'importanza di reclutare truppe con militari a contratto, aumentare il numero di campi di addestramento, anche nei nuovi territori della Russia, nonché rivedere i programmi di addestramento in base alle esigenze dell'esercito.

Attualmente, l'esercito russo dispone di 1 milione di uomini, di cui 695mila sono effettivi. Lo scorso 30 dicembre il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, aveva dichiarato che Mosca avrebbe annunciato a breve un'ulteriore mobilitazione, ipotizzando anche il ricorso alla legge marziale e alla chiusura dei confini.

Nel frattempo, alcuni media  russi hanno reso noto che, secondo l'intelligence ucraina, Putin avrebbe ordinato al capo di stato maggiore e comandante del gruppo di forze russe in Ucraina, Valery Gerasimov, di liberare il Donbass prima del marzo 2023.

Nella consueta conferenza stampa con gli organi di informazione, oggi a Peskov è stato chiesto di commentare la notizia. Il portavoce del Cremlino, senza smentirla, ha dichiarato di non poterla commentare e di non avere alcuna intenzione di farlo.