Alvaro Vitali negli ultimi 30 anni era poco apprezzato dagli addetti ai lavori e dalla critica. Infatti dopo l'ultimo "Pierino" del 1990 aveva in pratica smesso di lavorare davvero. Nessuno lo chiamava più. Purtroppo può succedere che dopo un grande successo il mondo dello spettacolo si dimentichi di questi artisti che hanno fatto molto sorridere tutti. La causa vera non si saprà mai. Solo che nessuno lo chiamava più e non lavorava più. Ad un certo livello.
Pierino è stata una maschera divertente e briosa, e non sempre certe battute leggermente spinte vengono accettate in un paese come l'Italia ipocritamente bigotto. Anche i suoi amici di lavoro l'avevano lasciato. E viveva con una pensione che per lui artista di chiara fama era davvero misera. Avrebbe meritato maggiore considerazione da parte di tutti.
Ora che purtroppo non c'è più ecco che i social sono invasi dalle sue gag, da quel turpiloquio, incredibilmente non eccessivamente volgare perché fatto sempre col sorriso sulle labbra. Ora tutti diranno che la sua comicità mancherà, diranno che ci ha lasciato un pezzo storico della comicità italiana. Strano il nostro paese, strana la vita.
Quando una persona muore solo allora si capisce che era un grande. Ma per 30 anni il silenzio assoluto. Un silenzio che fa male. E che non riguarda solo personaggi famosi come Alvaro Vitali ma un po' tutti noi. La sua Roma era davvero una Roma Capoccia, spensierata, priva di brutti pensieri, nonostante le gag a sfondo erotico e le battute trash. Nonostante tutto.