«L'immagine dell'Italia e l'opinione che se ne ha all'estero sono di gran lunga più positive di quanto noi stessi nutriamo».
Questo è quanto ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un'intervista rilasciata lo scorso 17 maggio ai media vaticani.
Non sembra però pensarla alla stessa maniera l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, guidato dalla signora Michelle Bachelet, che il 15 maggio ha inviato al Governo italiano, con il tramite dell'ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, una lettera in cui si accusa l'esecutivo di violazione dei diritti umani con la direttiva del Viminale rilasciata il 18 marzo 2019 e con il cosiddetto decreto sicurezza bis - in discussione nel prossimo CdM del 20 maggio - in cui il ministro dell'Interno ha anticipato l'intenzione di voler tassare le navi che facciano salire a bordo dei naufraghi, nel caso costoro siano migranti.
Una follia assoluta che da circa dieci giorni viene ripetuta da tutti i media nazionali.
Naturalmente, il ministero dell'Interno trova del tutto normale la ripetuta violazione dei diritti umani e questo darsi da fare per evitare il salvataggio di vite umane in difficoltà, che rischiano di annegare.
Così, arriva la replica - come pubblicata dall'Ansa - di non meglio precisate fonti del Viminale in cui si dichiara ironicamente che il ministero "non ha sottovalutato la lettera dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'Onu, soprattutto alla luce della competenza e dell'autorevolezza delle Nazioni Unite in materia. Autorevolezza testimoniata da alcuni Paesi membri dell'Onu come Turchia e Corea del Nord", invitando "l'autorevole Onu" a dedicare "le energie all'emergenza umanitaria in Venezuela, anziché fare campagna elettorale in Italia".
"È singolare che l'Alto Commissariato per i Diritti Umani non si fosse mai accorto che la multa per chi favorisce l'ingresso non autorizzato di immigrati fosse già presente da tempo nell'ordinamento italiano (articolo 12 del Testo unico sull'immigrazione)". Pertanto, il decreto sicurezza bis, secondo il Viminale, aggiornerebbe una norma in vigore, anche se non spiega che cosa abbia a che fare il salvataggio in mare di naufraghi con "l'ingresso non autorizzato di immigrati".
Detto questo, una banale riflessione: c'era bisogno che si scomodasse l'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'Onu per ricordarci la violazione dei diritti umani che ripetutamente, da tempo, viene praticata in Italia?
Lo svagato capo politico dei 5 Stelle, il ridanciano Luigi Di Maio, dopo un anno di Governo insieme alla Lega, di recente se ne è uscito con una dichiarazione in cui si è detto preoccupato per l'affinità della Lega con forze politiche europee della destra più estrema (che si è ben guardato dal definire fascista, sebbene di questo si stia parlando).
Ma lo svagato Di Maio non ha però detto nulla quando Salvini ha rilasciato la direttiva del 18 marzo contro la Mare Jonio e non ha detto nulla contro il decreto sicurezza bis e l'assurda "multa anti salvataggio".
E che dire del mediatore del cambiamento, quel Giuseppe Conte devoto di Padre Pio da Pietrelcina che, pure lui, si è ben guardato dal ricordare a Salvini che a tutto c'è un limite. È forse possibile mediare anche sul rispetto dei diritti umani?
E infine, perché non includere nel numero dei tanti presenti silenti, in relazione alle strabordanti dichiarazioni di quel tal Salvini, anche Sergio Mattarella? È vero: il capo dello Stato fa l'arbitro e non partecipa al gioco. Però se un giocatore cerca di entrare a gamba tesa sul ginocchio di un avversario, l'arbitro non dice niente solo perché quel giocatore non è riuscito a commettere il fallo? Se Mattarella sente riportare dai media la possibilità di un decreto come quello definito sicurezza bis, perché dovrebbe rimanere in silenzio, quando è evidente che contravviene ai principi costituzionali? Oltre al fatto che finora è già stato ampiamente e fin troppo silente.
Adesso, è arrivato il momento per coloro che rappresentano le istituzioni e dicono di rispettare la Costituzione di iniziare a farlo veramente facendo sentire la loro voce, in modo che anche gli italiani fanatici e inconsapevoli, ubriacati da social e selfie, inizino a rendersi conto della deriva fascista presa da questo Paese.