Il report sull'andamento dell'inflazione degli Stati Uniti, probabilmente il dato più atteso questa settimana dai mercati finanziari, delude profondamente le aspettative.

La frenata di prezzi al consumo è decisamente più lenta di quanto si prevedeva. Infatti, nel mese di gennaio il tasso di inflazione annuo, che si pensava fosse del 2,9%, è stato invece del 3,1%. Questo dato, pertanto, sposta in avanti il momento in cui inizieranno i primi tagli dei tassi di interesse.

La Federal Reserve, che aveva già escluso la possibilità di tagliare i tassi a marzo, quasi certamente non sarà in grado di farlo nemmeno ad aprile. I mercati indicano il mese di maggio, al più tardi  giugno, come nuovo traguardo per tale obiettivo.

Nell'immediato, il cambio nei confronti dell'Euro vede il dollaro scivolare sempre più verso la soglia di 1,07, verso i livelli più bassi da metà novembre. Salgono invece i rendimenti dei titoli a 10 anni, che hanno superato il 4,25%. Livello più alto degli ultimi due mesi.