Dopo aver registrato l'ennesimo dpcm di Conte, la domanda che in molti si pongono è se queste nuove misure potranno avere una qualche reale efficacia nel contrastare l'incremento del contagio da coronavirus.

Anche senza essere esperti, a naso, le misure prese sembrano un semplice palliativo per tirare avanti nell'immediato, nella speranza che, per qualche fortunata coincidenza, il contagio diminuisca. Volendo pensar bene, le nuove misure potrebbero invece essere interpretate come una sorta di memento agli italiani, affinché riescano a comprendere quanto sia indispensabile seguire sempre le indicazioni minime a livello sanitario per interrompere la diffusione del virus.

Perché non convincono? Perché, comunque, il contagio continuerà a diffondersi nei luoghi di lavoro, nelle scuole (anche se le superiori rimarranno in gran parte chiuse), sui trasporti pubblici, verrà portato nei nuclei familiari e trasmesso anche alle persone più deboli. 

Quindi, chiudere in parte bar e ristoranti e del tutto cinema e teatri o far restare la gente a casa dopo cena (d'inverno) può diminuire solo parzialmente il contagio che, anche nei prossimi giorni, continuerà ad allargarsi.

In Italia, e in Europa, si cerca disperatamente di evitare ciò che logicamente dovrebbe esser fatto in casi simili: chiudere tutto e sperare che tra un mese o due il contagio diminuisca. Non è possibile farlo, almeno per ora, perché non ce lo possiamo permettere, in Italia e in Europa, ma questo al contagio non sembra un particolare che possa interessare e, indifferente a tutto e a tutti, continua a diffondersi.

Il Governo, sentiamo dalle opposizioni, ha sbagliato e sta sbagliando tutto. 

Sono le stesse persone che, senza vergogna alcuna, fino a poco tempo fa dicevano che tutto era finito e che tutto doveva essere riaperto, rifiutandosi persino di indossare le mascherine e di seguire le regole minime di distanziamento sociale. Adesso si fanno paladini delle categorie di lavoratori che saranno danneggiate con il nuovo dpcm. Ma quelle persone che rappresentano le opposizioni non ci spiegano come il contagio dovrebbe essere fermato. Al massimo si sforzano nel voler far credere che, comunque, a crepare siano soltanto e soprattutto i vecchi!

Da perfetti e coerenti "irresponsabili" continuano ad urlare che cosa il governo non avrebbe dovuto fare, sempre senza dirci quali dovrebbero essere le misure per fermare il contagio.

Inoltre, la gente dice di non volerne sapere di chiusure e limitazioni e minaccia rivoluzioni iniziando a scendere in strada per bruciare, per ora, qualche cassonetto. Reazioni comprensibili, ma anche in questo caso non ci viene spiegato come il contagio dovrebbe essere fermato. 

Infatti, se finiranno per ammalarsi, quelle stesse persone che oggi minacciano una rivolta pretendendo di essere curate, cosa che potrà avvenire solo se gli ospedali avranno sufficienti posti disponibili e non saranno stati sopraffatti dal numero di contagi.

Tutti accusano, tutti protestano, tutti dicono che è necessario fare altro, nessuno però dice che cosa.