Molestie in ufficio: in tre anni 425 mila casi! Le più esposte agli abusi sono impiegate, lavoratrici nel commercio e dei servizi: il 43,6% le donne che hanno subito molestie, 8,9% quelle che le hanno subite sul lavoro.

Il rapporto - i dati sono stati forniti dall'Istat - registra che il maggior numero di segnalazioni arriva dai pubblici impieghi, anche se nei contratti qualcosa sta già cambiando. Nella scuola, ad esempio, esiste il congedo per violenza sessuale.

Almeno 1 persona su 10 nella vita ha subito una molestia.

Il 22% preferisce licenziarsi che denunciare, mentre altre subiscono in silenzio per non perdere il lavoro, come la storia di una donna raccontata dal Corriere della Sera che ha lavorato per 8 anni, subendo avance, pacche sul sedere, senza che nessuno capisse il suo disagio, con la vergogna di raccontare quello che gli accadeva tutti i giorni, fino a che il suo attuale marito - conosciuto due anni fa - l’ha supportata ed appoggiata nella scelta del licenziamento, tanto l’ambiente era diventato insopportabile con umiliazioni continue da parte del "capo" solo perché lei non aveva ceduto e aveva trovato un compagno di vita. Ma la storia in quel posto di lavoro era sempre la stessa: la nuova arrivata subiva le stesse umiliazioni di Arianna. Così le due donne si uniscono e denunciano il datore di lavoro che viene condannato a sette anni.

Questo è solo un caso, ma nei posti di lavoro sembra sia una consuetudine far valere il potere su chi ha paura o si vergogna .

Per la legge ci sono 6 mesi per denunciare la violenza sessuale, oltre non si può procedere almeno che non ci sia già una querela per maltrattamenti.

La legge oltre che tartaruga è anche poco elastica, visto che ad alcune donne serve più tempo per denunciare, per aprirsi, per raccontare... perché ci si vergogna, perché spesso ci si sente in difetto.

Siamo arrivati al 2018 è arrivato il momento di andare oltre.

 

*Fonti Istat Corriere della Sera.