Superando la soglia di 1.237 voti, Donald Trump è ufficialmente diventato il candidato alla presidenza degli Stati Uniti del GOP (Grand Old Party), come viene comunemente detto il partito Repubblicano.

In una convention orchestrata come uno spettacolo, per aggiungere pathos all'evento si è fatto in modo che a rendere ufficiale la candidatura del padre fosse proprio Donald Trump Jr (nella foto sotto), che con la dichiarazione di voto degli 89 delegati dello stato di New York ha decretato la maggioranza assoluta a suo favore.

Trump si è aggiudicato la vittoria, sconfiggendo ben 16 concorrenti in elezioni primarie che lo hanno visto vincitore in ben 38 dei 50 stati e che hanno avuto la più alta affluenza di votanti mai registrata in campo repubblicano. La scritta "Over the TOP" è comparsa sul grande schermo della convention al momento dell'annuncio.

Ora che Trump si è assicurato la vittoria e che i tentativi degli oppositori interni al partito di cambiare le regole per evitarne la nomina si sono rilevati vani, anche chi lo osteggiato ed è stato suo rivale durante le primarie si schiera dalla sua parte.

E' il caso di Paul Ryan (nella foto sopra), il presidente della Camera dei Rappresentanti, che è salito sul palco per dire che solo con Donald Trump e Mike Pence (il candidato alla vicepresidenza) ci sarà la possibilità di cambiare in meglio e si è augurato di poter accogliere entrambi dal suo scranno alla Camera, in occasione del prossimo discorso sullo Stato dell'Unione.

Ha parlato anche il capogruppo repubblicano al Senato, Mitch McConnell, inizialmente restìo a sostenere Trump e che questa volta invece si è augurato che il miliardario di Manhattan possa realizzare le sue promesse elettorali, citando in particolare l'abolizione della legge sull'assistenza sanitaria di Obama e dei finanziamenti all'organizzazione per la pianificazione delle nascite.

Al momento dell'ufficializzazione della candidatura, sugli schermi della Quicken Loans Arena di Cleveland è comparsa, in collegamento via satellite con la Trump Tower di New York, l'immagine di Trump, che si è detto orgoglioso della nomina ed ha rinnovato i suoi impegni con l'elettorato: rafforzare i confini, liberarsi una volta per tutte dell'Isis e ristabilire l'ordine.

Dando appuntamento al suo intervento conclusivo di giovedì sera ha concluso con l'ormai famoso slogan "We’re going to make America great again".