Aggredita in classe da un compagno di scuola, che ha abusato di lei. E' quanto denuncia una diciottenne che frequenta un istituto superiore di Parma. La studentessa ha raccontato tutto ai carabinieri, che ora indagano sulla vicenda cercando un riscontro ai fatti, anche attraverso l'ascolto di testimoni.

I fatti risalgono a due giorni fa: la ragazza era in classe - spiega lei - con solo altri due studenti. Era mezzogiorno, la lezione era appena finita e molti altri compagni erano impegnati in attività all'esterno. E' in questo momento che sarebbe entrato in classe un19enne di origine africana: uno studente iscritto alla stessa scuola - scrive la Gazzetta di Parma - ma di un'altra sezione. Il quale le avrebbe prima rubato il cellulare, poi l'avrebbe immobilizzata, stringendole il collo e nel frattempo palpeggiandola. Venti minuti di aggressione, racconta ancora la 18enne, finita solo per la strenua opposizione di lei, che in tutti modi tentava di allontanarlo. Nessuno dei presenti, infatti, sarebbe intervenuto per aiutarla.

La ragazza, sotto choc, ha parlato prima con la preside, poi si è recata alla caserma vicina, dove ha sporto denuncia per violenza sessuale. Quindi si è sfogata con i genitori. Ora sta ai militari ricostruire per filo e per segno cosa sia successo in quell'aula.

Questo è quanto ha dichiarato la preside: "Sono molto vicina alla studentessa ed alla sua famiglia - ha detto alla Gazzetta di Parma la preside dell'istituto. - Stiamo facendo tutti gli accertamenti del caso e prenderemo i dovuti provvedimenti nei confronti di tutti i responsabili. L'istituto è sempre stato in prima linea nel portare avanti i valori di rispetto e tutela delle persone, come abbiamo fatto con le assemblee d'Istituto con Lucia Annibali e tanti altri momenti di questo tipo che hanno sempre cercato di coinvolgere i ragazzi. Proprio per questo siamo i primi a sentirci feriti".

Non è da condananre il colore della pelle o le origini del ragazzo, ma è da incriminare l’atto animale, che va punito, anche perché la scuola deve essere obbligatoriamente un luogo sicuro per i nostri ragazzi.

Se si parla di buona scuola, rifondiamola in partenza, dall'educazione civica fino al  senso del rispetto dell'altro, perché troppi casi di violenza, maltrattamenti, bullismo rendono la scuola.paradossalmente, un luogo insicuro.

Ed è necessario partire dalle piccole cose, come dar seguito nel rendere obbligatoria l'installazione di telecamere nelle scuole già a partire dal prossimo anno, come dimostra l'episodio sopra riportato.