La commissione d'inchiesta istituita dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e composta dall’Arch. Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, con funzioni di Presidente, dai Professori Ivo Vanzi, Componente esperto del Consiglio superiore dei lavori pubblici e Antonio Brencich, Professore associato dell’Università degli studi di Genova, dagli Ingegneri Gianluca Ievolella, Consigliere di supporto al Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Michele Franzese e Bruno Santoro, Dirigenti tecnici della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, è già al lavoro per determinare cause e responsabilità del crollo del ponte Morandi.
E d'altra parte non poteva essere altrimenti, dato che dovrà fornire al Ministro delle Trasporti e delle Infrastrutture una relazione dettagliata su quanto accaduto entro 30 giorni.
Domenic,a ha effettuato un sopralluogo sul sito dove è avvenuto il crollo per valutare, in base alla disposizione delle macerie, tutti gli elementi utili che possano aiutare a capire le cause che hanno portato alla tragedia.
Intervistato dalla stampa, il presidente Roberto Ferrazza ha dichiarato che la commissione sta lavorando su due cause che, al momento, sembrerebbero le più probabili per giustificare quanto avvenuto.
Una è il possibile cedimento di una delle mensole che facevano da supporto all'impalcato (le travi in cemento) su cui era costruito il piano stradale. In tal modo, l'impalcato è in parte caduto "strappando" una o entrambe le "bretelle" (stralli) a sostegno e provocando il conseguente crollo di tutta le sezione del ponte.
L'altra possibilità è che una delle bretelle a sostegno dell'impalcato abbia ceduto provocando il cedimento della struttura ed il successivo crollo.
L'unico dato certo che al momento può aiutare la commissione è il filmato che mostra che al momento del crollo dell'antenna il piano stradale di quella sezione del ponte Morandi era già venuto giù.
Adesso non resta da capire se per i tecnici scelti dal ministero sarà possibile, in 30 giorni, riuscire a trovare gli elementi che possano indicare la causa certa del disastro, in modo da consentire l'accertamento delle responsabilità.
Da non dimenticare anche che su quanto avvenuto sta indagando anche la magistratura con l'inchiesta condotta dal procuratore di Genova Francesco Cozzi.
Al momento, i tecnici nominati dalla Procura, a detta dello stesso Cozzi che domenica è intervenuto telefonicamente in un trasmissione della Rai, stanno unicamente acquisendo elementi utili all'inchiesta, in modo da consentire successivamente alla Procura la possibilità di indicare specifiche ipotesi di reato. In base alle dichiarazioni deln Procuratore di Genova, oltre a quelle del titolare della concessione, saranno valutate anche le responsabilità dello Stato.