Dal 18 al 21 maggio, prenderà il via la Mille Miglia, definita come "il più grande museo ambulante dell’automobile", nel suo tradizionale tragitto Brescia – Roma – Brescia.

Per l'occasione del 90° anniversario della corsa, una mostra vuole renderle omaggio trattandone "il mito della velocità", nelle sue molteplici declinazioni, unendo tra loro immagini e collezionismo, storia ed attualità.

Realizzata a cura di Renato Corsini e Paolo Mazzetti dal 13 maggio al 4 giugno nell’ambito del Brescia Photo Festival 2017, la mostra è il racconto della nascita dell’epopea della Mille Miglia, dal 1927, anno di inizio, fino a quel tragico pomeriggio del 12 maggio del 1957, quando la Grande Corsa venne funestata dall’incidente occorso alla Ferrari 335 S n. 531 condotta dal pilota spagnolo Alfonso de Portago e dal copilota statunitense Edmund Gurner Nelson, sul rettilineo tra Cerlongo e Guidizzolo, sulla strada napoleonica Mantova-Brescia.

Le prime gloriose pagine di storia della Mille Miglia sono raccontate dalle immagini tratte dagli archivi dell’epoca, ma anche dai quotidiani e riviste che allora, come oggi, hanno fatto dell’impresa un mito.

Una sezione è intitolata "Dal futurismo allo smartphone". Qui, partendo dall’originale del manifesto del futurismo di Marinetti, passando attraverso le poesie del Vate D’Annunzio, la letteratura moderna e la grafica delle locandine pubblicitarie, si arriva sino alla messa in discussione della velocità stessa.

Provenienti da una importante collezione privata, nella terza delle cinque sezioni di questa grande esposizione, sono riuniti esemplari di alto collezionismo dei primi modelli di automobili da corsa, fino alle più popolari macchine di latta a pedali per bambini.

E non poteva mancare il cinema. Con le sequenze più significative dei film dove la velocità è affrontata come valore ma anche come occasione di divertimento, con sguardo ironico. Dal "Sorpasso" di Risi, al "Vigile" con Sordi, da "Crash" a il "Maggiolino tutto matto":

Infine "Fotografare la Mille Miglia". Con la scelta di identificare 12 autori che con il loro stile assolutamente personale hanno diversamente fotografato ed interpretato la corsa. Per suggerire l’opportunità di riflettere anche sul linguaggio fotografico, sul suo utilizzo e le sue finalità. In mostra immagini di Silvano Cinelli, Eros Mauroner, Ernesto Fantozzi, Laura Giancaterina, Basilio Rodella, Roberto Ricca, Richard B. Datre, Giacomo Bretzel, Paolo Mazzetti, Beppe Vigasio, Paolo Mucciarelli e Claudio Amadei.