Il titolo “Dove la terra finisce e il mare comincia” è una citazione del poeta portoghese Luìs de Camões, che utilizzò questo bellissimo verso per descrivere Cabo de Roca, il punto più a ovest del Portogallo e dell’intera Europa.

“Dove la terra finisce e il mare comincia” evoca quel confine indefinito, in cui due elementi distinti, la terra e il mare, si incontrano, sfumano e si fondono tra loro. In quanto tale, questo luogo assume anche un significato simbolico, che mi è sembrato perfetto come titolo per il mio romanzo.

La protagonista del romanzo è Anita Cortese, una giornalista italiana che si reca in Portogallo per cercare la madre naturale.

La strada di Anita si incrocia quasi subito con quella di Manuel Ferreira Arrìaga, un marinaio lisboeta che ha perso sua figlia Paula in circostanze misteriose, e (in modo molto meno casuale) con quella del detective Julio Fernandes, che Anita aiuterà poi nell’indagine. A questi personaggi principali va aggiunta Paula, la donna uccisa, la cui presenza ricorre costantemente nel romanzo, nell’ossessione di Julio, come nel ricordo di Manuel.

Il romanzo affronta molti temi, tra cui l'abbandono e la solitudine, la ricerca delle origini e il rapporto genitori-figli, il destino, l’amicizia e l’amore, anche nella sua forma più morbosa. Il femminicidio e la caccia all’assassino che ne consegue sono solo la punta dell’iceberg!

“Con una mano si teneva fermo il cappello a tesa larga, che le riparava il viso dal sole, già alto nel cielo. Piccole onde si infrangevano sulle sue caviglie, terminando sulla riva in schiuma frizzante. Le guardava le spalle la scogliera puntellata di verde e di grotte, là dove la terra finisce e il mare comincia.”

Napoletana di origine, Chiara Alaia vive a Bologna, dove lavora per un’azienda di e-commerce nell’ambito della moda. Appassionata di scrittura e musica, collabora alla webzine SulPalco.com. Dove la terra finisce e il mare comincia è il suo romanzo d’esordio.