La fronda tradizionalista e anti-Bergoglio cresce e diventa sempre più accesa. Peccato che i vertici vaticani lascino in secondo piano il tema della riammissione al ministero dei preti sposati.

Per il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati "avere come alleati in Vaticano i preti sposati porterebbe nuova linfa alla "barca di Pietro" tra le acque in tempesta.

I preti sposati italiani da anni attraverso l'impegno sui media di don Giuseppe Serrone hanno dato credibilità alla questione della riforma della Chiesa in chiave evangelica e conciliare.

I tradizionalisti (ora assoldando anche Viganò, riconsacrato Vescovo) preparano il prossimo Conclave e cercano di asfaltare chiunque abbia tesi contrarie alle loro posizioni intransigenti.

Una dichiarazione di offerta di collaborazione a Papa Francesco che arriva proprio in difesa del Papato e della comunità cristiana minata da divisioni e incomprensioni. I preti sposati si pongono come collaboratori per traghettare la Chiesa verso nuovi lidi di speranza..."  (comunicato stampa Movimento Internazionale Sacerdoti sposati)

«Un punto di non ritorno», viene definita così dal sito La Nuova Bussola Quotidiana la riconsacrazione episcopale dell'ex nunzio negli Stati Uniti, monsignor Carlo Maria Viganò, tra i principali oppositori di Francesco e grande accusatore del Pontefice per aver coperto - secondo l'arcivescovo - l'ex cardinale americano Theodore McCarrick, accusato di pedofilia, conoscendo la gravità dei fatti che lo riguardavano.«La crisi genera scismi», è il titolo scelto dal direttore Riccardo Cascioli che conferma la ri-consacrazione di Viganò da parte di monsignor Richard Williamson, il vescovo inglese ordinato illecitamente da monsignor Marcel Lefebvre e poi espulso dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X nel 2012. L'ex nunzio apostolico negli States dubita apertamente della validità degli ordini conferiti all'interno della Chiesa cattolica, e incorre con questo gesto nella scomunica latte sententiae.Tra i maggiori esponenti di spicco dei conservatori, Viganò critica l'intero pontificato di Francesco, rifiuta il Concilio Vaticano II, e si scaglia contro le posizioni politiche ed economiche del Pontificato bergogliano. «Papa Francesco falso pastore e servo di Satana», ha detto l'arcivescovo a proposito della decisione del Vaticano, avallata dal Papa, di concedere le benedizioni alle coppie omosessuali. E proprio su questo tema, ieri un'altra tegola è arrivata sul Pontificato, ovvero il niet dei vescovi africani di concedere le benedizioni alle unioni gay. «Nessuna benedizione alle coppie omosessuali nella Chiesa d'Africa» è il titolo della lettera a firma del cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, presidente del Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar. Pur ribadendo «fedeltà» e «incrollabile attaccamento al Successore di Pietro», e pur confermando che il Papa si è detto d'accordo sulla posizione dei vescovi africani, il porporato mette nero su bianco che «nella chiesa in Africa non ci sarà nessuna benedizione a coppie dello stesso sesso». «Ciò causerebbe confusione e sarebbe in diretta contraddizione con l'etica culturale delle comunità africane». Anche perché, citando la Parola di Dio, «l'omosessualità è esplicitamente vietata e considerata un abominio», scrivono i vescovi del continente africano (Serena Sartini in Il Giornale).