Esteri

La doppia interpretazione della Nazioni Unite su come il governo Meloni affronta il problema migranti

"La maggior parte delle grandi cose nel mondo sono state fatte da persone che continuavano a cercare quando sembrava che la confusione regnasse sovrana" (Dale Carnegie). Speriamo sia così, ma i dubbi rimangono. 

Questo è ciò che i rappresentanti di due diverse Agenzie delle Nazioni Unite hanno dichiarato su come il Governo Meloni ha finora gestito il problema migranti.

1 febbraio, 2023
L’Alto Commissario per i rifugiati Filippo Grandi in sintonia con l’Italia per il suo impegno volto a proteggere e trovare soluzioni per i rifugiatiA conclusione di una visita costruttiva di due giorni in Italia, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha accolto con favore le rassicurazioni da parte del governo italiano che il Paese manterrà il suo impegno a proteggere e trovare soluzioni durature per i rifugiati in un contesto di costante pressione migratoria ai confini marittimi e terrestri.Grandi ha sostenuto l’appello dell’Italia per una maggiore solidarietà e condivisione delle responsabilità tra i Paesi europei per le persone che arrivano in Italia via mare in cerca di protezione da violenze e persecuzioni. Ha ribadito che l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha da tempo auspicato un accordo su meccanismi prevedibili di sbarco e redistribuzione delle persone soccorse in mare, come complemento necessario ad una più solida capacità di ricerca e soccorso guidata dagli Stati.“Continueremo a dare il nostro sostegno all’Italia per la gestione dei flussi migratori nel rispetto del diritto internazionale”, ha dichiarato Grandi, aggiungendo che “per quanto la Guardia Costiera italiana e la Guardia di Finanza svolgano un eccellente lavoro di salvataggio, le risorse messe in campo dall’Europa per il soccorso in mare non sono sufficienti e, fino a quando resteranno tali, l’azione della società civile deve essere difesa e sostenuta, sempre in stretto coordinamento con le autorità competenti”.Grandi ha concordato con il governo sulla necessità di investire strategicamente in aiuti umanitari e cooperazione allo sviluppo in Africa e in altre parti del mondo e ha fatto appello ad un maggiore sostegno internazionale ai Paesi di primo asilo e di transito per stabilizzare le popolazioni di rifugiati e le comunità che generosamente le ospitano, garantendo loro adeguate opportunità di crescita economica e sociale.“Mi congratulo con l’Italia per il sostegno che fornisce ai Paesi che ospitano un numero elevato di rifugiati nello spirito del Global Compact sui rifugiati”, ha dichiarato Grandi. “Allo stesso modo, il Paese svolge un ruolo di primo piano nella creazione di canali sicuri che consentono ai rifugiati di raggiungere l’Europa in sicurezza e dignità senza dover rischiare la vita in mare. Mi è stato assicurato che questi sforzi continueranno”.La visita dell’Alto Commissario in Italia ha previsto incontri con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ed il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, nel ruolo che l’Istituto svolge di Banca di Cooperazione italiana.Durante la sua missione, che ha fatto seguito alle visite in Moldavia e Ucraina, Grandi ha incontrato anche membri della comunità delle ONG, riconoscendone il contributo essenziale nella cooperazione allo sviluppo, nell’accoglienza, per l’integrazione dei rifugiati ed il soccorso in mare. L’incontro con il Presidente di Assolavoro, Alessandro Ramazza, ha permesso di valorizzare il ruolo del settore privato a sostegno dei rifugiati in Italia e nel mondo.La stretta collaborazione tra l’UNHCR e la Sante Sede, anche nello spirito dell’Enciclica Fratelli Tutti, è stata ribadita durante l’incontro con il Segretario di Stato, Cardinale Parolin. L’Alto Commissario è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco, a ridosso della partenza del Santo Padre per la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan.“La voce del Santo Padre è fondamentale per creare consapevolezza e mettere in luce l’aspetto umano dei conflitti, ricordando al mondo l’importanza di sostenere le risposte umanitarie alle crisi dei rifugiati come nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan, Paesi che il Santo Padre sta visitando con grande coraggio e lungimiranza”, ha dichiarato Grandi.

Due settimane dopo, però, un'altra agenzie delle Nazioni Unite descrive in modo del tutto diverso ciò che l'Italia di Meloni sta facendo in relazione alle migrazioni.


Ginevra, 16 febbraio 2023
Italia: la proposta di una nuova legge sul salvataggio in mare mette a rischio più vite

Giovedì l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha espresso serie preoccupazioni per una proposta di legge in Italia che potrebbe ostacolare la fornitura di assistenza salvavita da parte delle organizzazioni umanitarie di ricerca e soccorso (SAR) nel Mediterraneo centrale, con conseguenti più morti in mare.“Osserviamo tutti con orrore la difficile situazione di coloro che attraversano il Mediterraneo e il desiderio di porre fine a quella sofferenza è profondo. Ma questo è semplicemente il modo sbagliato per affrontare questa crisi umanitaria", ha affermato Türk. “Se questa legge verrà approvata, più persone in difficoltà soffriranno e più vite rischiano di essere perse perché non è disponibile un aiuto tempestivo”.“La legge punirebbe efficacemente sia i migranti che coloro che cercano di aiutarli. Questa penalizzazione delle azioni umanitarie probabilmente scoraggerebbe le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani dal compiere il loro lavoro cruciale", ha aggiunto l'Alto Commissario.La proposta di legge – approvata ieri dalla Camera dei deputati del Parlamento italiano e che dovrebbe essere esaminata dal Senato la prossima settimana – prevede inoltre che le navi di soccorso umanitario si dirigano in porto immediatamente dopo ogni missione, rinunciando a ulteriori soccorsi anche se sono nelle immediate vicinanze di persone in difficoltà. In passato, le navi SAR hanno effettuato più operazioni di soccorso per giorni. Allo stesso tempo, l'Italia ha recentemente designato porti di sbarco distanti per le persone soccorse in mare - a volte giorni di navigazione lontani dal sito di salvataggio originale - rendendo ancora più difficile per le navi che potrebbero tentare di effettuare più soccorsi."Secondo il diritto internazionale, un capitano ha il dovere di prestare assistenza immediata alle persone in pericolo in mare e gli Stati devono proteggere il diritto alla vita", ha affermato Türk. "Ma in base a questa nuova proposta, una nave SAR nelle vicinanze sarebbe obbligata a ignorare le chiamate di soccorso di coloro che sono in mare semplicemente in virtù del fatto che ne ha già salvate altre".Türk ha aggiunto: “Coloro che rimangono bloccati in mare sarebbero costretti a sopportare un'esposizione prolungata agli elementi e rischiano di perdere la vita. Coloro che sopravvivono affrontano maggiori ritardi nell'accesso a cure mediche e riabilitazione adeguate, anche per le vittime di torture, violenze sessuali e altre violazioni dei diritti umani”.L'Alto Commissario ha affermato che la proposta di legge rischia anche di aumentare le intercettazioni e i rimpatri in Libia, un luogo che l'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha ripetutamente affermato non può essere considerato un porto sicuro di sbarco.In base alla proposta di legge, gli equipaggi a bordo delle navi devono registrare ogni persona che intenda chiedere protezione internazionale. Le organizzazioni non governative che non rispettano le nuove regole sarebbero soggette a sanzioni amministrative, ammende e al sequestro della loro imbarcazione.L'Alto Commissario ha esortato il governo italiano a ritirare la proposta di legge e a consultare i gruppi della società civile, in particolare le ONG di ricerca e soccorso, per garantire che qualsiasi proposta di legge sia pienamente conforme al diritto internazionale dei diritti umani, al diritto internazionale sui rifugiati e ad altri quadri giuridici applicabili , comprese la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e la Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio in mare.


Alle Nazioni Unite, c'è qualcuno che ricorda l'esistenza del diritto internazionale e gli obblighi dell'Italia a rispettarlo. In Italia c'è un signore al Quirinale, ex giudice costituzionale, coadiuvato da fior di esperti nella materia che dovrebbe evitare di firmare decreti e leggi che violino, da parte dell'Italia, il rispetto del diritto internazionale (tra l'altro tutto ciò che riguarda i diritti umani è stato siglato a Roma). Invece l'inquilino del Quirinale non sembra in grado di ricordare i suoi doveri e firma tutto quello che gli viene messo sotto il naso... saklco poi in alcuni casi ricordare che ciò che ha firmato sarebbe il caso di modificarlo (decreti sicurezza 2). 

Ma si tratta di migranti, anzi immigrati clandestini che non votano e le cui vite possono essere tranquillamente sacrificate in nome della propaganda di questo governo post-fascista. Oltretutto sono neri e musulmani... fossero stati gatti o cani... magari uno sforzo i post-fascisti  l'avrebbero potuto fare... invece...

Autore Fabrizio Marchesan
Categoria Esteri
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