Come previsto, anche nella sesta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica non è stato raggiunto il quorum a quota 505.  

Stavolta la maggioranza dei voti, 336, è stata per Sergio Mattarella. Gli astenuti sono stati 445 mentre le schede bianche sono state 106. Il pm Di Matteo ha ottenuto 41 voti, Casini 9, Manconi 8. Draghi e Cartabia ne hanno ricevuti 5, Belloni 4, Amato 3, Casellati 2. I presenti in tutto sono stati 976 e i votanti 531. Le schede nulle sono state 4, i voti dispersi 9. 

Ma per sabato Lega, FdI e M5S sembrano aver deciso di far confluire i voti dei loro grandi elettori sul nome di Elisabetta Belloni, direttrice generale del Dipartimento Informazioni e Sicurezza.

Il problema, però è che la sua candidatura non piace alle altre forze di maggioranza, a partire da Italia Viva, con Renzi che, incredibilmente, appellandosi a ragioni etiche (lui!!!) dichiara:"Non è minimamente possibile votare la capo dei Servizi segreti alla presidenza della Repubblica: non sta né in cielo né in terra".  

Sulla stessa linea Forza Italia: "Siamo al lavoro sulla rosa di nomi condivisa per individuare il nuovo presidente della Repubblica. Tutti i profili individuati sono altissimi, ma Forza Italia non può sostenere quello di Elisabetta Belloni come quello di un altro profilo tecnico. Non possono coesistere un tecnico nel ruolo di presidente del Consiglio e un tecnico nel ruolo di presidente della Repubblica".

Idem per LeU: "Con tutto il rispetto per la competenza e la capacità di Elisabetta Belloni, in un Paese democratico è assolutamente inopportuno che il capo dei servizi segreti diventi presidente della Repubblica. Allo stesso modo non è accettabile che la presidenza della Repubblica e la guida del governo siano affidate entrambe a personalità tecniche e non politiche".

Così il Partito Democratico: "Sono finalmente in corso, dopo il fallimento del muro contro muro voluto dal centro destra, confronti e discussioni su alcune possibili soluzioni. Tra queste anche candidature femminili di assoluto valore. Ma ci vuole serietà, la cosa peggiore è continuare col metodo di questi giorni che consiste nel bruciare con improvvide fughe in avanti ogni possibilità di intesa. Per noi rimane fondamentale preservare l’unità della maggioranza di governo".

Naturalmente non è detto che nelle prossime ore tutto cambi, che Mattarella non venga riproposto per il secondo mandato, che Casini non ritorni di moda o che la Belloni non finisca, alla fine, per essere digerita anche da altre forze di maggioranza. Vedremo...