Il Dipartimento di Giustizia Usa ha indagato negli ultimi anni su illeciti finanziari commessi da Fiat Chrysler e dal sindacato che rappresenta i lavoratori del settore auto, l'UAW.

A seguito delle indagini tre ex dirigenti di Fiat Chrysler e alcuni rappresentanti sindacali dell'UAW hanno ammesso di essere responsabili di un sistema di corruzione che ha interessato azienda e sindacato e che ha finito per causare una sottrazione di milioni di dollari, alcuni dei quali destinati a un centro di formazione, per pagare orologi Rolex, viaggi e altri benefit.

Da ciò, General Motors ha preso spunto per avviare una causa civile nei confronti di FCA, affermando che tale corruzione non è da considerarsi in relazione ad episodi circoscritti, ma si è trattato di un vero e proprio sistema, autorizzato dall'amministratore delegato di Fiat Chrysler, che all'epoca era Sergio Marchionne.

Ma perché questo eventuale sistema corruttivo avrebbe danneggiato GM? Perché avrebbe consentito a Fiat Chrysler di ottenere concessioni e vantaggi negli accordi sindacali sui contratti di lavoro dal 2011 al 2015, che invece a General Motors l'UAW non riconosceva.

Questo avrebbe avuto ricadute finanziarie importanti per quanto riguarda i ricavi della società - almeno negli Usa - incidendo sui costi relativi a stipendi, sanità, pensioni, ecc. Sempre secondo quanto sostiene GM, i dirigenti della Chrysler avrebbero agito in tal senso anche per indebolire General Motors e indurla a una fusione nel 2015.

Marchionne, dopo aver progettato la fusione di Fiat con Chrysler, da cui è nata FCA, nel 2015 dichiarò pubblicamente che auspicava che Fiat Chrysler si fondesse con GM, ma l'offerta fu respinta.

Secondo GM, quasta attività corruttiva messa in atto da Fiat Chrysler le avrebbe causato danni per miliardi di dollari, anche se la cifra nella causa non è stata quantificata.


Come ha risposto FCA alle accuse? Ovviamente dicendosi stupita per l'azione legale, sia per il contenuto che per i tempi (il riferimento è alla trattativa di fusione in atto con PSA), dichiarando che la vera intenzione di GM sarebbe quella di ostacolare l'accordo con i francesi e la nascita di un gruppo che, per dimensioni, diverrebbe un serio concorrente per General Motors.

Questo il comunicato di FCA.

Nel frattempo, la notizia, oltre alle logiche ripercussioni negative sul titolo nei mercati in cui FCA è quotata, ha causato anche le dimissioni di Gary Jones, presidente della United Auto Workers, a seguito di pressioni interne al sindacato.

Quali potrebbero essere le conseguenze per FCA della causa intentata da GM? Difficile prevederlo. Certo è che l'accordo con Peugeot potrebbe essere a rischio, anche perché su di esso penderebbe una spada di Damocle da miliardi di euro.

Inoltre, non è neppure da escludere che altre case automobilistiche concorrenti colgano la palla al balzo e seguano l'esempio di General Motors, anche solo per minare la credibilità di FCA. E sempre in base alle ipotesi, si può aggiungere che non è del tutto escluso che i dipendenti stessi di FCA intentino una class action nei confronti della loro azienda per essere stati penalizzati da contratti di lavoro meno vantaggiosi rispetto agli altri lavoratori del settore automobilistico.