Il fumo causato dagli degli incendi nel Nuovo Galles del Sud e nel Victoria è visibile persino dall'Isola del Sud della Nuova Zelanda, che si trova ad oltre 2mila km di distanza. 

Questo per spiegare la nuova emergenza incendi che ha colpito l'Australia e che ha costretto il governatore del Nuovo Galles, Gladys Berejiklian, a dichiarare lo stato di emergenza a partire da questo venerdì per i prossimi sette giorni.


Gli incendi sviluppatisi nell'ultima settimana hanno distrutto quasi 400 abitazioni solo nel Nuovo Galles del Sud e circa 50 nel Victoria. Un numero però provvisorio e destinato ad aumentare. Ma oltre al numero di case andate in cenere, vi è da aggiungere anche quello dei morti, almeno 7 accertati nel Nuovo Galles, e quello dei dispersi, ben 17.

Aggiornati così con gli ultimi dati, gli incendi boschivi che da settembre hanno colpito l'Australia hanno ucciso 18 persone e distrutto oltre 1.200 abitazioni negli Stati del Nuovo Galles del Sud e del Victoria.

Il premier australiano Scott Morrison, molto criticato per essere andato in vacanza all'estero mentre ormai era iniziata quest'ultima nuova emergenza, ha dichiarato che il governo si riunirà lunedì per assumere delle decisioni che possano dare una risposta definitiva al problema.

Gli incendi sono dovuti al clima secco creato dalle temperature molto oltre la norma generate da una particolare condizione climatica causata dall'Oceano Indiano. Ma a questo va aggiunto anche che molte zone dell'Australia sono state interessate dalla siccità che da anni si sta allargando anche ad aree che prima non avevano mai avuto problemi di approvvigionamento idrico, facendo così aumentare la propagazione e la crescita degli incendi ma senza che il governo centrale si sia mai occupato di affrontare seriamente il problema.