La Cina vuole evitare che il prossimo capodanno possa causare una ripresa del contagio da coronavirus
Chunyun, la Festa di Primavera, che quest'anno inizia il 28 gennaio e durerà fino all'8 marzo in corrispondenza con il capodanno lunare che snel 2021 cade il 12 febbraio, è il periodo in cui milioni di cinesi vanno in vacanza all'estero oppure in patria per far visita ai loro parenti, distanti anche migliaia di chilometri.
In un anno normale, sono circa tre miliardi i viaggi effettuati durante tale periodo. Ma nel 2020, quando il coronavirus ha iniziato a manifestarsi come minaccia reale, facendo sì che Pechino iniziasse a prendere i primi provvedimenti per limitarne la diffusione, il numero di viaggi è diminuito di oltre la metà.
Quest'anno, con la vita in Cina che è tornata quasi alla normalità in gran parte del Paese, il numero di viaggi effettuati dovrebbe aumentare a 1,7 miliardi, anche perché le autorità locali hanno comunque messo in atto delle iniziative per scoraggiare le persone a muoversi.
Coloro che desiderino andare all'estero dovranno ottenere un permesso dalle aziende presso cui lavorano, ma il numero di approvazioni che verrà rilasciato non supererà il 20%. Non solo, le amministrazioni di alcune città offrono soldi e benefit ai residenti che si trovano lì per lavoro, nel caso rinuncino a tornare a far visita ai parenti durante il periodo delle festività legate al capodanno.
Inoltre, per chi decidesse comunque di viaggiare, sono previsti certificati che attestino la negatività al virus e periodi di quarantena.
La Cina, in questo momento, seppure non possa essere considerato un Paese Covid free, registra un numero di positivi molto ridotto con alcuni focolai riscontrati in aree rurali. In quei casi, le misure sono state draconiane, come dimostra l'esempio della città nord-orientale di Tonghua, nella provincia di Jilin, dove i due milioni residenti sono stati messi in lockdown dopo che 13 persone sono risultate positive al tampone.