Europa, Medio Oriente e Asia sono sotto la morsa del freddo e quasi 7 milioni di bambini sono costretti a concludere questo 2019 da sfollati, lontano dalle proprie case, in tende, rifugi inadeguati o addirittura all'aperto, rischiando la vita a causa dell’abbassamento delle temperature che sono già scese sotto lo zero. 

Questo è l’allarme lanciato a fine anno da Save the Children, così come lo ha spiegato in dettaglio Rachael Cummings, responsabile dell’intervento sanitario della ong svizzera: "Milioni di bambini sono sfuggiti a terribili conflitti e violenze, in cerca di sicurezza. Eppure per alcuni l’inverno rigido potrebbe essere pericoloso tanto quanto le minacce che si sono lasciati alle spalle. Durante la scorsa stagione fredda, nel giro di poche settimane, le temperature gelide e le difficili condizioni hanno ucciso solo in Siria quindici bambini che erano fuggiti dal conflitto". 

Siria: 2,6 milioni di bambini sono sfollati a causa dei quasi nove anni di conflitto ininterrotto. 

Sebbene si tratti di una situazione complessa che si differenzia a seconda delle diverse aree del Paese, prima delle recenti escalation nei combattimenti nel nord del paese, il 14% delle famiglie di sfollati erano costrette a vivere in luoghi fatiscenti, campi troppo estesi e altri rifugi, molti dei quali senza energia elettrica, dove è quasi impossibile garantire la salute dei bambini.
Ad esempio, il campo di Areesha, nel nord est della Siria, è seriamente sovraffollato e le inondazioni ripetute in inverno hanno aggravato la situazione già compromessa delle famiglie, molte delle quali sono dovute fuggire dal conflitto più volte. 

"Mi sono dovuta spostare quindici volte all'interno di questo campo durante lo scorso inverno, l'intero campo si è allagato, la tenda si è inzuppata d'acqua e il terreno si è trasformato in una palude. I miei figli non avevano vestiti adeguati, non avevamo il riscaldamento e nemmeno la legna per accendere il fuoco! Siamo spaventati da ciò che sta arrivando, abbiamo davvero paura della pioggia. Molti bambini hanno perso la vita lo scorso inverno a causa del freddo e delle inondazioni", ha raccontato agli operatori di Save the Children Hamida, 40 anni, madre di sette figli. 

Non vanno meglio le cose per i profughi della rotta balcanica. 

Più di 28.000 rifugiati e migranti sono arrivati in Bosnia ed Erzegovina quest'anno e più di 8.000 sono ancora nel paese che è già stato colpito da forti nevicate. Molti di loro, compresi i bambini, occupano edifici in disuso e bruciano plastica per riscaldarsi oppure alloggiano in container vuoti. 
Tra di loro Jakey, 15 anni, fuggito senza i suoi genitori dalle persecuzioni dei talebani in Afghanistan, che vive in un container in un'ex fabbrica senza luce naturale e senza riscaldamento: "Il percorso durante il mio viaggio è stato difficile, faceva molto freddo. Ho visto che due persone sono morte a causa del freddo".


Così conclude Cummings: "A volte teli di plastica spessi solo pochi millimetri o pareti fatiscenti di edifici abbandonati, sono tutto ciò che separa i bambini dall’esterno, mentre le temperature precipitano. Anche quando le famiglie sono riuscite ad affittare un posto dove stare, è difficile trovare o potersi permettere un alloggio che protegga completamente dal freddo, dal vento e dall'umidità. Molti bambini sono stipati insieme in stanze sovraffollate che in inverno diventano aree perfette per la produzione di malattie, quando le persone escono meno e i fumi di incendi e riscaldatori intasano i polmoni dei più piccoli".