Esteri

Meloni al Bled Strategic Forum

Si è appena svolto in Slovenia (dal 31 agosto al 2 settembre) la sedicesima edizione del “ Bled Strategic forum”, il principale meeting internazionale dell’Europa centrale e sudorientale.

Quest’anno il focus dell’incontro era incentrato sul futuro dell’Europa, anche alla luce dei drammatici sviluppi della crisi afghana. L’incontro è stato aperto dal discorso del presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

L’incontro che si è svolto a Bled, presso il Rikli Balance Hotel, organizzato dalla presidenza slovena di turno dell’Ue oltre alla partecipazione dei presidenti del Consiglio europeo, ha visto anche quella del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, e di numerosi primi ministri europei (Polonia, Albania, Montenegro, Kosovo) del cardinale di Stato Vaticano Parolin e anche del vicepresidente di Facebook, William  Peter Clegg.

A rappresentare il nostro paese, la presenza della leader di Fratelli d’Italia e presidente del partito europeo dei conservatori Ecr, Giorgia Meloni, che è intervenuta al panel “Futuro dell’Europa: diversità e consenso”, nel quale si è confrontata con esponenti di diverse famiglie politiche, ribadendo la linea dei Conservatori europei: “Noi sosteniamo una riforma dell’Unione in senso confederale, un’Europa che faccia meno cose e le faccia meglio, che rispetti le specificità nazionali e il principio di sussidiarietà, concentrando la sua azione nei campi in cui davvero può rappresentare un valore aggiunto, lasciando agli Stati nazionali il resto delle competenze. La vicenda afghana ci dimostra ancora una volta che l’Europa non ha una politica estera e di difesa comuni ma in compenso ci riempie di burocrazia”.

Ma il meeting è stata anche l’occasione per la leader di Fdi, accompagnata dal capodelegazione al parlamento europeo del partito e responsabile esteri Carlo Fidanza e dal copresidente Ecr Raffaele Fitto, per continuare nella sua fitta rete di incontri con i leader europei conservatori. Dopo l’incontro avvenuto a Roma la scorsa settimana con il leader ungherese, Orban, in Slovenia la Meloni ha avuto due bilaterali con il premier sloveno Janez Jansa e con quello polacco Mateusz Morawiecki, in quell’ottica di consolidamento delle relazioni internazionali da tempo intrapreso dalla Meloni.

E’ indubbio, infatti, che anche in Europa attualmente si stia verificando quella sorta di competizione fra lei e Matteo Salvini, che da tempo sta cercando una nuova collocazione per la Lega fuori dall’attuale gruppo Identità e democrazia. “ECR è la casa di chi si riconosce nei valori di identità nazionale, tutela della famiglia, difesa dei confini, economia sociale di mercato. Siamo impegnati nel rafforzarla e aprirla a tutti coloro che si riconoscono in questi valori e vogliono costruire un’alternativa forte alla sinistra”.

Ha ribadito ai giornalisti la Meloni, che guarda con un certo sospetto ai tentativi della Lega di voler creare una federazione dei partiti di centrodestra per creare una gruppo compatto che possa contrastare la forza dei socialisti, che malgrado numeri inferiori, stanno approfittando della sostanziale debolezza del Ppe, che in assenza di una forte leadership, paga da tempo la sostanziale debolezza in patria dei principali partiti che lo compongono.

“Futuro dell’Europa, risposta alla crisi migratoria afghana, rafforzamento della destra europea. Tanti i temi trattati oggi, con la consueta chiarezza, da Giorgia Meloni al “Bled strategic forum”, in Slovenia. Il lavoro di consolidamento dei nostri rapporti internazionali continua e come sempre è un onore per me essere al suo fianco” ha scritto in una nota Carlo Fidanza.

Ovviamente gli incontri con i leader polacco e sloveno sono stati anche l’occasione per parlare della difficile situazione afghana e della possibile crisi migratoria, che presto potrebbe interessare l’Europa.

“La Slovenia subisce come noi i flussi della rotta balcanica, la Polonia è già oggi sotto enorme pressione per il ricatto migratorio della Bielorussia. Non possiamo permetterci di gestire questa vicenda dando il messaggio delle “porte aperte a tutti”.

Sono state le parole della Meloni, a margine degli incontri. “Da giorni la nostra proposta è di aiutare i paesi confinanti con l’Afghanistan ad organizzare lì l’accoglienza di chi fugge dai talebani. La sinistra invece parla di indefiniti corridoi umanitari accusandoci di voler alzare muri. Ora, dopo il vertice europeo di ieri, la nostra proposta è diventata la posizione di tutti i governi dell’Ue, con buona pace della sinistra italiana”.

Insomma la leadership della Meloni, dopo essere grandemente cresciuta in patria ora sembra puntare ad una sua chiara affermazione anche al di fuori dei confini nazionali.

Autore Vincent Caccioppoli
Categoria Esteri
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