Venerdì 30 aprile, la vicepresidente e commissario alla Concorrenza della Commissione Ue, Margrethe Vestager, ha comunicato di aver fatto sapere ad Apple che ha infranto le norme europee riguardanti la concorrenza. Si tratta di  abuso di posizione dominante in merito alla distribuzione di app di streaming musicale tramite l'App Store.

"Questo caso - ha dichiarato la Vestager - riguarda il ruolo centrale degli app store nell'economia digitale. Le app hanno cambiato radicalmente il modo in cui utilizziamo i nostri dispositivi mobili. Ora possiamo fare acquisti, giocare, accedere a notizie, musica o film direttamente tramite le app, invece di visitare i siti web.  C'è stata una crescita esponenziale del numero di app, ma ci sono essenzialmente due app store principali: l'App Store di Apple e il Google Play Store. Entrambi forniscono accesso a milioni di app sviluppate da centinaia di migliaia di sviluppatori. L'App Store di Apple ospita specificamente più di 1,8 milioni di app.Questo avvantaggia sia le imprese che i consumatori. Ma gli app store beneficiano anche del traino della rete. Gli app store con il maggior numero di utenti sono i più appetibili per gli sviluppatori di app. Fattore che a sua volta porta a più app disponibili per i consumatori su quell'app store. A causa di questi effetti di rete, un app store può diventare una sorta di guardiano, ancor di più se è disponibile un solo app store per un sistema operativo per il mobile, come nel caso dell'App Store di Apple.I dispositivi Apple sono utilizzati da milioni di europei. E gli utenti sono molto fedeli. Non cambiano facilmente. Ad esempio, è improbabile che i proprietari di un dispositivo Apple passino a un altro dispositivo con Google Play Store solo perché lo streaming musicale è più costoso sull'App Store di Apple. Quindi Google Play Store non è un'alternativa efficace per raggiungere i milioni di possessori di dispositivi Apple che possono utilizzare l'App Store di Apple solo per acquistare le loro app. Per raggiungere gli utenti Apple, i fornitori di streaming musicale devono passare tramite l'App Store di Apple e accettare le regole che Apple impone loro.Secondo quanto rilevato dall'Antitrust  Apple esercita uno rigido controllo sulla distribuzione di app di streaming musicale, finendo per imporre un vero e proprio monopolio, regimentando l'accesso alle app e offrendo anche un proprio servizio di streaming, Apple Music, che compete con altre app disponibili nell'App Store di Apple, come Spotify o Deezer". 

Quali sono le criticità riscontrate dall'Antitrust dell'Ue?

Innanzitutto, c'è l' uso obbligatorio del sistema di acquisto in-app fornito da  Apple che per il "disturbo" si prende una commissione del 30% per tutti gli acquisti. Ciò significa che i fornitori di streaming musicale non possono vendere abbonamenti nelle loro app senza pagare una commissione del 30% ad Apple ogni mese, su ogni abbonamento. 

E alla fine sono gli utenti a pagarla, perché i fornitori aumentano di un pari importo il prezzo dei loro servizi.

Pertanto, poiché naturalmente su Apple non grava questo maggior costo, quelli forniti dalla casa di Cupertino finiscono per essere quasi sempre app e servizi meno costosi  per gli utenti finali o, se a pari prezzo, garantiscono  comunque ad Apple un margine di guadagno maggiore... come nel caso di Apple Music.

La denuncia all'Antitrust Ue è stata fatta da Spotify che opera nel settore dello streaming musicale, ma il problema è riguarda qualsiasi altro tipo di app, non solo quelle di streaming musicale. Epic Games, la casa di giochi che produce Fortnite, ha presentato un esposto simile negli Stati Uniti e la prossima settimana si terrà la prima udienza del processo che vedrà testimoniare da un lato l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, e dall'altro quello di Epic, Tim Sweeney.

Adesso Apple dovrà rispondere alla Vestager per dimostrarle la correttezza del proprio operato. Su quali basi? La principale linea di difesa sarà i produttori di app pretendono di ottenere dall'App Store tutti i vantaggi offerti dal servizio, senza però pagare i costi sostenuti da Apple per mantenerlo.