A Rimini lunedì 19 giugno al via le celebrazioni per i 600 anni dalla nascita di Sigismdo Pandolfo Malatesta
Sigismdo Pandolfo Malatesta, una personalità poliedrica dai numerosi volti. Ed è questo tratto del personaggio che ha portato alla scelta del simbolo a suporto delle manifestazioni che avranno luogo a Rimini per celebrarne i 600 anni dalla nascita, avvenuta il 19 giugno 1417.
Spregiudicatgo in guerra e in politica, Sigismdo Malatesta fu però anche un patrono delle arti, e riunì a Rimini, la capitale del suo stato, un considerevole gruppo di letterati, pittori, scultori tra i più importanti del tempo.
600 anni dopo, il 19 giugno 2017, Rimini renderà omaggio alla sua figura con una serie di iniziative che durerà più di un anno, finendo per celebrare anche il cinquecentocinquantesimo dalla morte, avvenuta il 9 ottobre 2018.
Le manifestazioni sono state organizzate seguendo tre linee guida
La MENTE, il mecenate colto e rivoluzionario.
Il CORPO, il condottiero spregiudicato e coraggioso.
Il CUORE, l'uomo appassionato e sognatore.
E sarà prprio dal cuore da cui avrà inizio. Il suo amore per Isotta degli Atti ha ispirato sonetti e poemi che, usando metafore mitologiche e allegorie favolose, ci restituiscono il racconto di un sentimento ideale e simbolico.
Lunedì 19 giugno 2017
Castel Sismondo alle ore 21.00 ospiterà la presentazione del libro di Oreste Delucca dedicato a Isotta degli Atti - Bookstones Edizioni, incontro che farà da prologo a Il Sigismondo non si è fermato mai un momento, reading di Marina Massironi del monologo per voce femminile scritto da Lia Celi e Andrea Santangelo, che proporrà testi in cui immagina un’Isotta contemporanea, ironica e del tutto inedita.
La serata del compleanno si chiuderà con uno spettacolo di luci e fuochi, che darà il via all'anno e mezzo di celebrazioni.
Davanti al pubblico che nella serata di lunedì 19 a partire dalle ore 23.00 si troverà in piazza Malatesta, un inaspettato "attacco" al castello darà inizio ad un incendio di luci colorate, fumi e cascate di fuoco dalle mura che, senza scoppi ma al suono della musica, ricorderanno uno dei ruoli in cui Sigismondo eccelleva, quello di uomo d'arme.
La Corte del Castello sarà aperta a partire dalle ore 20.00. Ad introduzione della serata alcuni spazi riprenderanno vita come ai tempi di Sigismondo attraverso le ricostruzioni delle associazioni culturali riminesi Compagnia di S. Martino e Imago Antiqua e il pubblico verrà condotto lungo il percorso da alcune dame di corte e potrà interagire con fanti, balestrieri e uomini d'arme dell'epoca.
Martedì 20 giugno
Nella giornata questo l'elenco degli altri appuntamenti.
Un annullo filatelico speciale di Poste Italiane per il seicentesimo di Sigismondo Malatesta attenderà gli appassionati in piazza Cavour al Palazzo del Podestà dalle ore 10.30 alle ore 15.30.
Presentandosi presso il tavolo allestito nel Palazzo del Podestà, con una cartolina affrancata, ognuno potrà farla annullare con un timbro appositamente realizzato dalle Poste Italiane.
Sempre piazza Cavour alle ore 15.00 dello stesso giorno ospiterà una singolare cerimonia: “La pietra restituita”.
All'indomani dei bombardamenti, nella primavera del 1944, quando forse ancora nessuno stava pensando alla ricostruzione del Tempio Malatestiano, Luigi Varoli (Cotignola 1889 - 1958), singolare figura di artista e di didatta, si trovava a Rimini e caricò sul suo carretto una pietra, raccolta tra le macerie della chiesa progettata da Leon Battista Alberti e voluta da Sigismondo Malatesta. Dopo la morte di Varoli il Comune di Cotignola ricevette in lascito tutti i beni dell'artista e ora, in occasione delle celebrazioni, restituisce a Rimini quel piccolo e simbolico frammento di Tempio.
La ricostruzione dell'evento sarà in collaborazione con l'associazione Zeinta di Borg.
Un appuntamento di grande suggestione sarà alle ore 21, quando presso la Corte di Castel Sismondo si rappresenterà Il Momo, di Leon Battista Alberti.
Romanzo sull'insania umana, da un progetto di Alberto Giorgio Cassani. Adattamento e regia di Gianfranco Tondini, Musiche composte ed eseguite da Giovanni Dal Monte, con intervento di Massimo Cacciari.
Il Momus di Leon Battista Alberti, romanzo satirico rimasto per secoli semiclandestino, oggi riconosciuto dagli studiosi come l’opera più straordinaria dell’intero Rinascimento chiuderà queste prime giornate dedicate a Sigismondo Malatesta che faranno da prologo alle iniziative che proseguiranno nei prossimi mesi.
L'ingresso a tutte le manifestazioni è libero.