Dopo le lacrime di Buffon e compagni, le scuse agli italiani del ct e l'amarezza e la delusione del presidente federale, nel tardo pomeriggio di mercoledì 15 ottobre, a due giorni dalla disfatta con la Svezia, sono arrivate le prime decisioni dalla prima riunione in FIGC che si è svolta dopo la "catastrofe".

Come riportato in una dichiarazione ufficiale sul sito della Federazione Italiana Giuoco Calcio, "nel corso della riunione convocata dal Presidente della FIGC Carlo Tavecchio, alla quale hanno preso parte i Presidenti delle componenti federali Gravina, Nicchi, Sibilia, Tommasi e Ulivieri, è stato avviato un confronto a seguito della mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia 2018.

Come primo punto all’ordine del giorno, Tavecchio ha comunicato la scelta sulla guida tecnica azzurra e, a far data da oggi, Gian Piero Ventura non è più il Commissario Tecnico della Nazionale.

Il Presidente federale ha informato altresì i rappresentanti delle componenti, che ne hanno preso atto, della sua indisponibilità a rimettere il mandato per assumersi la responsabilità di sottoporre al Consiglio Federale di prossima convocazione una serie di proposte sulle quali i consiglieri saranno chiamati ad esprimersi."

Stabilito che Ventura non sarà più il ct - verrà per questo liquidato con 800mila euro netti di buonuscita relativi a quanto da lui dovuto fino alla scadenza del contratto al 30 giugno 2018 - rimangono due questioni da risolvere, quella del presidente e quella del nuovo commissario tecnico.

Tavecchio ha già fatto capire che dalla sua poltrona non se ne andrà neanche se venisse preso a calci, rimandando la questione alle decisioni che potranno esser prese in proposito dal Consiglio Federale della FGCI.

Qui va detto che Tavecchio viene dal mondo del calcio dilettante. I consiglieri federali dei dilettanti sono 6 e sei quelli delle leghe professionistiche. Pertanto, è facile prevedere che Tavecchio non sarà dimissionato.

E che cosa accadrà se metà consiglio non lo vuole più come presidente? Che si andrà a nuove elezioni dove le squadre dei dilettanti - dal cui mondo, lo ricordiamo di nuovo, Tavecchio proviene - avranno la maggioranza assoluta e rieleggeranno Tavecchio alla presidenza. Quindi, fintantoché lui non deciderà di andarsene continuerà a fare il presidente federale, al di là dei risultati che potrà ottenere! Facciamocene una ragione.

Naturalmente, per non farsi rincorrere per strada, che è sempre una faccenda antipatica ed oltretutto poco pratica per un settantenne, Tavecchio proverà a convincere un nome gradito alla piazza da utilizzare come leva per rimanere in carica senza troppi affanni. Già in passato ha resistito alle polemiche senza neppure ipotizzare la possibilità di fare un passo indietro, dopo le dichiarazioni non certo politicamente corrette sui calciatori di colore e sulle calciatrici donne.

Il nome primo nella lista? Naturalmente quello di Carlo Ancelotti, visto che è libero... ma circolano anche i nomi di Conte e Ranieri, mentre in secondo piano c'è pure quello di Mazzarri, anche lui al momento senza panchina.