“Il Rapporto 2020 dell’International Renewable Energy Agency ha contato nel mondo circa 11,5 milioni di lavoratori green, mezzo milione in più rispetto al 2018 e di questi il 33% è occupato nel settore delle energie rinnovabili. Secondo il Global Renewables Outlook 2020, il numero degli addetti in quest’ambito è destinato ad aumentare entro il 2050 a 42 milioni di unità”.
Lo afferma Carlo Martino di Confapi. “La sostenibilità generata dalla produzione di energia pulita, quindi – spiega Martino – rappresenta anche uno strumento di equità sociale e di riequilibrio tra parti del mondo a livelli diversi di sviluppo”.
Il Presidente Confapi Puglia indica come via percorribile l’eolico offshore che risulta più efficiente e con impatto paesaggistico minore, inoltre, il solare termodinamico nella logica dell’autoconsumo, riducendo l’occupazione dei terreni: “Da non escludere infine gli impianti per la produzione di idrogeno verde, supportati da tecnologia fotovoltaica, che ha le carte in regola per diventare un vettore energetico del prossimo futuro.L’emergenza oggi è salvare il tessuto produttivo italiano che causa il caro energia rischia di vedere aumentato considerevolmente il suo gap con il resto d’Europa. Molte aziende già annunciano preferire lo stop all’attività piuttosto che lavorare in perdita.Su questo il Governo deve intervenire con sostegni ma anche snellendo i processi decisionali per mettere a terra progetti di medio termine per una vera transizione energetica oggi soffocata dalla burocrazia. Solo con una politica energetica lucida potremo renderci indipendenti da altri Paesi e dal gas russo” conclude Martino.
Fonte AgenPress