Salve Adriano, parliamo di Beppe Barbo, il personaggio che interpreta nel nuovo film di Ivan Orrico, Kne – I Kustodi di Napoli Est.
“Beppe Barbo è il secondo di quattro fratelli. Fin da piccolo inizia a seguire le orme del fratello maggiore, Ciro, da cui prende il carattere forte e la determinazione e con il quale ha un rapporto che va dall’ammirazione alla gelosia. Si specializza nel traffico di droga ed ha un’innata capacità di capire bene le persone di cui si può fidare. Con il tempo inizia ad accusare il predominio sul clan da parte del fratello Ciro e, quando quest’ultimo viene arrestato per la seconda volta, ne approfitta per prendere le redini del comando e dettare legge a modo suo. Non trova strada facile anche perché ha gli stessi interessi Carmela, la moglie di Ciro. Capisce, in un momento molto particolare del clan, che ha bisogno dell’aiuto di tutto il quartiere; quindi, compie un’azione molto pericolosa che lo consacra sempre di più l’unico vero capodell’organizzazione”.
E’ importante al giorno d’oggi parlare di mafia?
“Parlare di mafia è fondamentale per combattere la mentalità mafiosa che si nutre di silenzio e omertà! È necessario istruire i giovani affinché comprendano la differenza tra male e bene, tra giusto e ingiusto e soprattutto non si lascino ingannare da soldi e lusso decisamente sporchi ed effimeri e si convincano che chi si avvicina a questo mondo non ha vita lunga!”.
Che esperienza è stata quella sul set?
“È stata un’esperienza sicuramente formativa per me in quanto, essendo uno dei protagonisti, ho avuto la possibilità di lavorare a 360 gradi sulla sceneggiatura. E questo, per un attore, ha un’importanza enorme.
Considerando che è un progetto low-budget, visto gli sforzi e i sacrifici fatti da tutto il personale artistico e non per cercare di portare a termine il progetto, siamo tutti consapevoli di aver fatto un ottimo lavoro. Ai posteri l’ardua sentenza”.